La raccolta differenziata è un segnale di civiltà, deve essere necessariamente effettuata, tuttavia i progetti vanno contestualizzati ai territori, e a mio modesto avviso uno schema prefissato non può essere adattato a tutti.
Il nostro Comune, tra i più estesi d’Italia, non può avere la stessa procedura per la raccolta differenziata di un piccolo paese, il progetto va adattato al territorio, al contesto che cambia anche da zona a zona dello stesso.
I cittadini cortonesi hanno preso atto, oramai da tempo, che la differenziata è un dovere, quindi non è vero che non esiste la consapevolezza e/o la cultura di riciclare, ci saranno anche delle eccezioni, credo che questo esista in tutti i luoghi, tuttavia queste eccezioni non devono fermare la gente onesta nel fare il proprio dovere.
Per ottenere un risultato, a mio avviso, occorre ripristinare i grandi contenitori, magari con delle schermature sui punti più cruciali del territorio, monitorando il tutto con delle telecamere, anche perché non servono le fototrappole, la gente deve sapere che esiste un controllo fisso, di questo, le persone perbene non hanno paura.
I piccoli contenitori, specie nelle campagne, non recepiscono nulla, sono sempre pieni e costringono la gente a non svolgere l’attività della differenziata, basta vedere le zone vicine agli agriturismi e/o attività ricettive e non solo. Il sistema messo in atto con i piccoli contenitori, sicuramente sta aumentato i costi per l’azienda, vedi gli addetti, i mezzi nuovi per i ritiri, ma non ha portato un contributo serio al progetto.
Durante una riunione tenutasi presso il magazzino comunale all’inizio del servizio della differenziata nel territorio, con presenti l’Assessore e responsabile della Sei Toscana, chiesi lumi sul progetto che a mio modesto avviso non andava bene per il nostro territorio. Niente da fare, lo schema prefissato era questo e con la solita supponenza di essere “bravi” fu risposto che le mie esternazioni non erano accettabili, purtroppo con il senno di poi si è avverato il tutto.
Aldilà della vicenda degli addetti assunti con le agenzie interinali, il sistema differenziata a Cortona mostra tutte le lacune del caso, girando per il territorio, ricevendo decine di telefonate, si nota una situazione al limite della decenza, convinto anche che tutto il “lavoro” effettuato dalla gente onesta svanisca nel nulla.
Esiste poi la gestione dei ritiri, una delle criticità maggiori è quella che interessa l’umido, alcune attività, come anche privati cittadini, vedi il centro storico a Cortona, “grazie” a questo servizio sono costrette a tenere i sacchetti dell’umido nei propri locali, fino al giorno del ritiro. Una città turistica nei mesi di punta dovrebbe avere ritiri giornalieri e non fare accatastare i rifiuti nelle stanze.
Contrariamente a quanto detto dalla responsabile di Sei Toscana durante la “famosa” riunione, non è vero che per fare la differenziata servono solo i bidoni piccoli, credo che questa affermazione sia stata abbondantemente smentita dai fatti. In ogni zona del territorio bisognerebbe riposizionare i contenitori grandi, ognuno per l’apposito rifiuto, affinché tutte le persone possano portare il rifiuto negli appositi cassonetti. La cultura della differenziata va aldilà del contenitore, la gente è più educata di quanto pensa Sei Toscana, quindi mettano a disposizione gli strumenti adeguati e il risultato arriverà. Di certo per ora c’è solo il “fallimento” di un progetto nato male, schematico e non contestuale al nostro territorio, purtroppo si paga tanto e si ottiene poco! Come sempre non ci saranno i responsabili del “fallimento”, l’azienda non sta andando bene, tuttavia alcuni politici la difendono, forse pensando ad un loro posto cruciale ben remunerato nella stessa….. alla faccia del territorio !