L’Etruria

Redazione

Una battaglia unitaria giusta per una causa giusta

Gabrielli: tutti insieme per difendere e potenziare l'ospedale della Fratta

Una battaglia unitaria giusta per una causa giusta

Da Luciano Gabrielli, ex-Assesore alla Sanità del Comune di Cortona , riceviamo e pubblichiamo.

La sensazione che la Sanità pubblica stia venendo meno ai  principi che nei decenni scorsi  l’hanno  ispirata, si avverte   non solo dall’insoddisfazione degli utenti , ma soprattutto parlando  con gli operatori  che  negli  anni    si sono sentiti  esclusi  dall’evoluzione del sistema sanitario    anche  quando le scelte hanno riguardato  la loro professione.  Parafrasando   il titolo di un       vecchio  libro di  Alberto Fremura,  vien da dire “ URGE  RIFORMA  STOP”. 

E’ indispensabile,  ridefinire la  Governance  delle AUSL  per dare più incisività alla Conferenza dei Sindaci,  riconsiderare  il sistema di finanziamento  superando quello per DRG e correggere   il rapporto pubblico/privato che  tante risorse sta spostando verso la sanità privata. In Italia il  finanziamento sottratto agli ospedali  pubblici ormai raggiunge 1/3 del totale, e i risultati  si colgono chiaramente anche nei nostri territori,  ove si assiste ad un continuo potenziamento di ospedali privati e ad un  proliferare di Centri privati di Diagnostica Strumentale , di Laboratorio  e di Riabilitazione.

A subire maggiormente gli effetti negativi  di un sistema che stenta a trovare  il necessario equilibrio tra domanda e offerta di salute, come al solito sono  le strutture periferiche,  rese ancora più deboli    in  seguito all’accentramento dei luoghi decisionali realizzato   con l’accorpamento delle AUSL.  Lo sa bene l’attuale Direttore Generale della USL Sud Est, allorché presiedendo  in quel di Siena la sua  prima Conferenza dei Sindaci di Area Vasta, ebbe modo di ascoltare gli interventi dei sindaci,  tutti rivolti al necessario  potenziamento delle attività  negli  ospedali periferici.

Da allora sono trascorsi più di due anni, ma nonostante l’impegno preso dal D.G. in  quella occasione, nessun provvedimento di rilancio ha interessato l’ospedale S.Margherita .   Non regge certo l’alibi del Coronavirus,  visto che  la pandemia da esso  causata,   avrebbe dovuto essere  l’occasione per il necessario  potenziamento  dei servizi  più volte reclamato dai Sindaci della Valdichiana.  In aggiunta,  da qualche settimana all’interno della struttura,  non viene  garantito   nemmeno    l’ adeguato ristoro  ai pazienti   che  per  le cure COVID, provengono anche da altri territori e non sono molti quelli che scommettono sul ripristino del ROBOT  ora disattivato per manutenzione.

E dire che i sindaci di Cortona, di Castiglion Fiorentino, di Foiano , Lucignano e Marciano unitamente alle OO.SS   CGIL, CISL, UIL  locali, già nel 2018 avevano prodotto e firmato , come prevede   la  legge regionale  “ l’Atto di programmazione della salute locale”   che nei riguardi della sanità ospedaliera,  si palesa chiaro,   esaustivo e minimale nel rispetto dei “patti territoriali “ siglati nel 2013.

Abbiamo realizzato una vera pianificazione strategica a garanzia delle zone periferiche”,  queste le parole dell’allora D.G. pronunciate nella conferenza stampa seguita alla firma dei patti sulla sanità. Quel che ne è seguito sta sotto gli occhi di tutti i cittadini del nostro Distretto, che percepiscono  (a torto o a ragione)   il S.Margherita  come un ospedale in forte difficoltà visto che  nei confronti degli altri ospedali della AUSL, dispone  tra l’altro  del minor numero di posti letto. (1 x 1000 ab.)

Se uno  dei contraenti non onora un patto, non ci sono che due soluzioni: o lo si obbliga al rispetto degli impegni presi,  oppure si considera nullo il patto e si procede alla stipula di uno nuovo. Proprio per  quest’ultima soluzione  si devono impegnare  le istituzioni locali  a cominciare dalla Conferenza dei Sindaci, dai partiti politici dai sindacati  dimostrando  le incongruenze  della   classificazione degli ospedali  fondata quasi esclusivamente sulle dimensioni del  Bacino di Utenza ( sotto 60.000 abit. Piccoli -  Sopra,  medi e grandi)

Poco importa  quale dimensione viene assegnata al S.Margherita (oggi il più grande tra  i 15 toscani classificati piccoli) ,  ciò che va corretto  è la disomogenea attribuzione  dei servizi,  come appare  chiaramente dalla comparazione  tra gli  ospedali della Valdichiana.  Quello di Nottola  con B.U.  62.000 ab. (  56.000 + 6.000 di Rapolano T.  da sempre in Area Senese ma recentemente annesso) oggi dispone di ben 11 strutture complesse e 5 strutture semplici che equivalgono ad altrettanti servizi adeguatamente strutturati. Viceversa all’Ospedale S.Margherita  con B.U. 52.000 ab. Vengono assegnate  2 strutture complesse ( + 1 da attivare) e 4 strutture semplici.

Prima ancora che il nostro ospedale venga definitivamente incluso senza distinzioni,  tra gli Ospedali di Prossimità,  urge uno  scatto di orgoglio da parte di tutti i soggetti che  rappresentano  le comunità dalla Valdichiana aretina,  per adottare le iniziative necessarie ad ottenere un  vero rilancio dei sevizi ospedalieri e  per  impedire che le risorse sottratte ai piccoli  ospedali continuino  a finanziare, a loro discapito,   i costi della sanità privata.

Gabrielli Luciano  

( Coordinatore del Circolo Sanità/Pd e già Assessore alla Sanità )