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Pronto Badante, 101 “buoni lavoro" attivati nella provincia di Arezzo. 127 le richieste avanzate nella cinque zone

L’assessore Saccardi propone di sviluppare e consolidare questo progetto, partito cinque mesi fa

Pronto Badante, 101 “buoni lavoro" attivati nella provincia di Arezzo. 127 le richieste avanzate nella cinque zone

Stanno per scadere i primi cinque mesi dall'estensione anche nella nostra provincia del progetto regionale “Pronto Badante”. Il bilancio è lusinghiero: a fronte di 127 richieste, dopo le necessarie procedure istruttorie e  le visite a domicilio degli operatori autorizzati, sono stati attivati 101 “buoni lavoro” (voucher).

"Sono dati che confermano ancora una volta – afferma l'assessore a sociale, sport e diritto alla salute Stefania Saccardi - che il progetto risponde a un bisogno effettivo, che intercetta le esigenze concrete degli anziani e delle loro famiglie al manifestarsi di un primo momento di fragilità. Il caso tipico è quando il nonno o la nonna o un genitore si fratturano il femore, e dal momento del loro rientro dall'ospedale occorre rivoluzionare la gestione quotidiana. Oppure quando il nonno o la nonna o un genitore, fino a un certo momento pienamente autosufficienti e lucidi, di colpo ci accorgiamo che non lo sono più, e anche lì occorre riorganizzare la vita, quella degli anziani e la nostra. Ecco, Pronto Badante è un aiuto di 'primo intervento' in questo genere di situazioni".

Tante le telefonate arrivate al numero verde 800 59 33 88 (attivo da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle 18 ed il sabato dalle ore 8 alle 13) e tante anche le visite domiciliari che l'operatore autorizzato compie a casa dell'anziano entro 48 ore dalla chiamata.

"E anche questo è un momento importante - prosegue Saccardi - di rapporto diretto con l'operatore che diventa il punto di riferimento e l'anello di congiunzione con i servizi istituzionali e non, disponibili su un dato territorio. Come mi hanno confermato gli operatori, nel momento in cui vai a casa delle persone in difficoltà, riesci a entrare nella loro realtà e a dare una risposta a 360 gradi. E questo aiuta le persone e ne cambia l'approccio stesso ai servizi che, grazie alla componente fondamentale del volontariato, sono servizi di sostegno e di 'sollievo' per le famiglie".

"Siamo certi - conclude - che il progetto, attivato in tutte le zone distretto regionali, abbia tutte le credenziali per un ulteriore sviluppo, grazie anche alle considerazioni e proposte dei soggetti capofila che gestiscono gli interventi. E' quanto ci auguriamo nell'interesse delle famiglie e degli anziani in difficoltà".

Il voucher consiste in un contributo mensile di 300 euro. Nella nostra provincia sono stati attivati 101 di questi progetti, coinvolgendo tutte le cinque zone.