L’Etruria

Redazione

Gli angeli custodi esistono 

Un pubblico grazie alla signora Liliana, che da quindici anni  assiste, con cuore e professionalità, i nostri anziani 

Gli angeli custodi esistono 

È da più di un anno che, in Camucia ed in Terontola, mi parlano di Liliana Albu, chiedendomi di indirizzarle un pubblico grazie per il suo lavoro di badante esemplare dei nostri anziani.

Liliana fa questo delicato  lavoro  da circa quindici anni , cioè da quando nel 2011 arrivò in Terontola, proveniente dalle terre di Iasi, in Romania.

Da quando ho avuto bisogno anch’io di badanti rumene per i miei genitori, sono molto attento e sensibile a questo argomento, soprattutto se si tratta di angeli custodi, come nel caso della signora Liliana.

Nei giorni scorsi, finalmente, ho potuto incontrare, in Camucia, la Signora Liliana ed ho avuto conferma che tutto il bene che si dice di lei corrisponde a verità. 

Liliana Albu  è  una donna cinquantenne solare e   molto gentile.

Con il suoi lineamenti delicati di donna mediterranea e con il suo bel sorriso empatico,che l’accompagna in ogni momento, Liliana  mi ha raccontato un po’ della sua storia di badante qui da noi e del suo attaccamento a questo non facile lavoro, che lei ha svolto sempre con cuore e professionalità.

Quello di Liliana all’inizio è stato un lavoro che l’ha messa a dura prova,  ma, subito dopo il primo mese , si è calata nei panni dell’angelo custode ed ha stabilito un rapporto familiare con i suoi anziani, cercando di mettere ogni giorno in primo piano la loro voglia di vivere, la loro anima e di farli sentire sempre utili alla vita, seppur ammalati o senza più quelle forze fisiche che li avevano sorretti  nel loro quotidiano di persone attive e sociali.

In questa sua convinzione pratica e teorica Liliana mi ricorda gli insegnamenti avuti da Pinuccia e Maria Grazia Stellitano, che oggi considera come delle “sorelle” e che ringrazia per la loro sincera amicizia. In questo  suo non facile e delicato lavoro di badante mi ricorda poi la maestra Marisa Presentini (che considera come una zia e con cui ha stabilito un rapporto di grande affetto e che l’ha introdotta alla lettura de L’Etruria) e il preside Giustino Gabrielli, che “per me è stato come un padre putativo qui a Cortona”.

Inoltre Liliana, sapendo dei miei trascorsi  di giovane studente all’Università di Bucarest, mi ha regalato un suo libro di poesie scritte qui a Cortona e pubblicate in Romania nel 2015.

Sono poesie in versi classici, “scritte quasi tutte di notte nei primi anni del mio arrivo in questa terra che ormai considero come la mia seconda patria. Centocinquanta poesie , dettate dal mio cuore dolente e in tumulto in un momento particolare di dolore familiare, che ho dedicato alle mie colleghe rumene badanti in Italia , che , come me, si dedicano a questo lavoro con cuore e professionalità”.

Poesie che, seppur scritte tutte in rumeno, ho potuto leggere velocemente e che mi hanno riportato alla grande poesia di Miahi Eminescu  e al classicismo europeo dello sturm und drang.

Questa raccolta si intitola  “ Libera di volare” ( in rumeno Liber sa zbori, cfr. foto collage)  e narrano di una donna che canta al suo uomo di voler essere una madre, un angelo del focolare, una donna lavoratrice e non una  pavonessa.  

A Liliana Albu ( Trifu in arte poetica) un pubblico grazie per il suo lavoro di badante, per aver scelto di vivere  nelle terre cortonesi, dove da poco ha acquistato anche casa, ma soprattutto per questo suo libro, che ce la consegna come poetessa e come donna dal cuore buono, che si dedicherà ancora a lungo con il sorriso all’assistenza dei nostri anziani.

Nel salutarmi, Liliana mi ha accennato a questa sua scelta di vivere definitivamente qui da noi come  cortonese, anche se forte è la nostalgia ( la nevoie) per la sua bella Romania. E allora un sincero benvenuta in Camucia anche dal nostro giornale e soprattutto un augurio di  continuare sempre a volare nel mondo della poesia e nell’umanità dei sentimenti.

Vola libera, Liliana! Vola sempre nel ricordo bello delle tue nonnine assistite, della maestra Presentini, che ti ha fatto conoscere L Etruria, del grande professor  Giustino, " un babbo putativo", come lo hai chiamato tu anche quando pochi mesi fa è partito per la Casa del Padre. Vola nel ricordo bello delle tue amiche-sorelle Maria Grazia e Pinuccia.

Ivo Camerini