I 63 anni di sacerdozio di don Ottorino Cosimi (, classe 35, uno dei nostri presbiteri più longevi) e insieme i 30 anni di servizio al Santuario di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio, sono stati festeggiati da parrocchiani, parenti e amici domenica 17 luglio con una intensa celebrazione eucaristica. Don Ottorino ha deposto sull'altare della Madonna una composizione di rose, segno del suo ringraziamento e affidamento alla Madre assieme a quello dei suoi parrocchiani e amici, alle preghiere per quanti, anziani e malati, sono affidati a lui e per amici, parenti, parrocchiani defunti. Uno per tutti l'indimenticato Luciano Pellegrini.
Alcuni saluti di conoscenti e amici sono giunti graditi, dal Governatore della Misericordia di Camucia, dalla Associazione Amici di Francesca, dai vecchi parrocchiani di Teverina che lo ricordano con immutato affetto. Un saluto è giunto da un ex Dirigente Scolastico che così ha caratterizzato la sua figura:
"don Ottorino ha il dono di saper ascoltare per la pratica costruita in tutta la sua vita, da cui la immediata percezione dei bisogni degli altri, uomini, donne, bambini, credenti, laici, mussulmani, non fa alcuna differenza, chi ha fame e sete deve essere sfamato e dissetato. Il suo imperativo è quello di vivere per gli altri. Come i profeti ha il dono della provocazione, della sfida, della battaglia. Ci coinvolge senza chiederci il permesso, ci spinge senza chiederci se lo vogliamo fare. La strada sulla quale lui muove i suoi passi non ipotizza alternative: é la strada da seguire per avere pace, giustizia, appartenenza, come quella di Cristo, la strada dell'amore. Solo pochi riescono ad amare oltrepassando se stessi. Don Ottorino questo lo ha imparato. Grazie per essere come è con tutti e per tutti"
Ed oltre a questo significativo quadro, a don Ottorino sono giunti tanti auguri e testimonianze, soprattutto relative al suo servizio ai poveri. Nel saluto a nome della parrocchia da parte di un parrocchiano, è stata evidenziata la capacità di don Ottorino di essere vicino alle sofferenze delle famiglia e la tenacia nel suo impegno per la difesa del Santuario, i lavori fatti e le spinte per quelli che ancora devono essere realizzati, una preoccupazione che lo ha sempre accompagnato e posto anche contro tutto e tutti e che ha radice nel suo amore per il Santuario e la Madonna. Un amore grande quanto la sua preoccupazione di spingere il suo popolo a diventare una comunità ricca di ministeri e servizi. Prospettiva che da un verso sono "a divenire", ma per altro sono realizzazioni sotto gli occhi di tutti, visibili anche grazie a tutte le iniziative vissute in questi anni. Per chi ha gli occhi per vedere. L'essenziale lo nota solo chi vuole cogliere. Ora il Calcinaio, per evolversi dei tempi, non è parrocchia e si sta riqualificando per i suoi segni da Santuario. Il futuro è tutto davanti! Don Ottorino ringrazia tutti.
Carla Rossi