Redazione
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Quando una persona cara ci lascia, ti assale una sensazione di vuoto, ma se questa persona ha lasciato un traccia importante del suo passaggio, attimi eterni di vita ti ritornano in mente, e ti aiutano a ricordare e superare il momento di sconforto.
Duilio Peruzzi è partito per l'ultimo viaggio, il 1 Settembre, dalla sua residenza in California, ma il suo cuore è sempre stato diviso tra l'America e Cortona.
Era nato in Pennsylvania nel 1926, figlio di emigrati cortonesi negli Stati Uniti, (mamma Pellegrina Sarchielli del Sodo e babbo Ambrogio Peruzzi di San Lorenzo) ed era tornato all'età di 3 anni a Cortona con la famiglia dopo la crisi economica del 1929.
In città rimase fino alla fine della II guerra mondiale frequantando le scuole del Sodo, Cortona, Città di Castello e Castiglion Fiorentino.
Nel 1946 rè rientrato negli Stati Uniti, come cittadino americano. Nel 1954 ha conseguito una laurea in Geografia all'università di Detroit, Michigan.
Una borsa di studio lo riportò a Cortona nel 1955-56, per le ricerche di tesi sulla Riforma Fondiaria e sulla Maremma ed uno studio geografico per il dottorato di ricerca.
In circa 1 anno e mezzo, ha raccontato attraverso l'occhio della macchina fotografica, un misto di emozioni personali e immagini documentali, che fissano per sempre un periodo storico della nostra storia recente. Le numerose immagini della vita nella campagna cortonese, restano la testimonianza preziosa di un mondo rurale e di un modo di vivere, che di lì a poco muterà per sempre.
Duilio poi ha insegnato geografia, all'Università di san Jose fino alla pensione.
Ha sempre viaggiato fra la California e la Toscana, in particolare anche quando nel 1976-77, quando era responsabile di un corso universitario con sede a Firenze, o per il gemellaggio della Contea di Santa Clara con la Provincia di Firenze all'inizio degli anni 2000
Le foto in particolare del 1955-56, furono donate dall'autore al Comune di Cortona, che insieme al Fotoclub Etruria, realizzarono una splendida mostra nel 2001.
Cortona quindi è sempre stata nel suo cuore, e qui tornava sempre durante l'estate, anche per lunghi periodi; Era considerato il "luogo natio", del quale non si puo fare a meno.
Ci mancherà. Mancherà ai sui familiari, ai parenti, agli amici, alla sua Cortona, e il suo carattere mite, la sua disponibilità e la sua generosità saranno il ricordo migliore per tutti noi che gli hanno voluto bene.
Fabrizio Pacchiacucchi