L’Etruria

Redazione

In difesa dei piccoli agricoltori non professionali

In difesa dei piccoli agricoltori non professionali

Se le nostre colline cortonesi, ma anche la stessa montagna, sono ancora giardini ed oasi naturali di grande importanza ed attrazione, lo dobbiamo senz’altro ai tanti piccoli agricoltori amatoriali e non professionali che impegnano tempo e risorse in una bellezza naturale di cui poi tutti godono. Ora purtroppo , con l’emergenza sanitaria, ritornano antiche e mai sopite discriminazioni contro i piccoli proprietari. Siamo quasi alla riedizione in salsa italiana delle famose storiche guerre ai piccoli proprietari agricoli russi. 

Comunque senza andare lontani e magari fare paralleli che non tutti potrebbero capire, atteniamoci alla legittima protesta che ieri è esplosa sui social e i cui interventi riprendiamo in parte senza entrare nei dettagli , ma dando la solidarietà del nostro giornale ai tanti piccoli proprietari o comodatari di uliveti cortonesi che con il quasi certo passaggio a regole sempre più stringenti della pandemia, che è reale ed esiste, rischiano di dover lasciare le loro olive agli storni o all’abbandono.  

“ E’ la solita brutta storia dei più forti contro i più deboli – scrive una facebookiana-
discriminazione inaccettabile contro le persone perbene che si danno da fare per aiutare la propria famiglia. L’ assessora regionale all’ agricoltura Toscana ha deliberato che ai frantoi possono molendare di notte solo gli imprenditori agricoli professionali con partita Iva.
Cioè dalle ventidue alle cinque coloro che hanno raccolto olive a titolo di proprietari o di comodatari di uliveti delle colline cortonesi, aretine e toscane non possono uscire di casa e andare al frantoio. Gli iap invece si.”

 
Si ripete la brutta discriminazione del marzo scorso quando non ci mandarono a potare gli ulivi o a fare l'orto- scrive un altro facebookiano-  poi, per fortuna, corretta in aprile grazie anche agli interventi pressanti di alcuni seri onorevoli, di alcuni seri consiglieri regionali  che sollecitarono la delibera ad hoc fatta fatta dal governatore toscano di allora. 

“Siccome non c è mai fine al peggio- scrive un altro facebookiano-  si punisce sempre i giusti per i peccatori. Ma lo sa l’ assessora che nel cortonese, nell’ aretino e in tutta la Toscana i piccoli proprietari di uliveti ed orti familiari sono mille volte più degli iap? Lo sa l’assesora che questi piccoli agricoltori amatoriali o di sussistenza familiare lavorano con rispetto ed attenzione tradizionale, cioè senza uso di chimica e ogm i loro scomodi e piccoli terrazzamenti collinari. E che li tengono come giardini senza recinzioni e che nelle vie vicinali passeggiano tutti coloro che hanno voglia di aria pulita e di natura non inquinata dalle coltivazione intensive? Lo sa l'assessora che se ai grandi iap vengono tolta la pac e le altre numerose sovvenzioni, che le tasse dei cittadini onesti permettono loro, in Italia gli agricoltori professionali scompaiono dall'alba al tramonto?”

Basta con queste discriminazioni- scrive una agguerrita facebookiana-  contro pensionati e persone perbene che credono e praticano l’ economia di sussistenza familiare, invece di andare a chiedere sussidi statali o redditi di cittadinanza, che nascondono solo la non voglia di lavorare dei soliti furbi, che pensano sia un diritto naturale campare alle spalle degli altri. Quando vado a molendare la mia fattura ivata vale più di quella ivata degli iap perché  loro hanno la  compensazione tra dare e avere e invece noi la versiamo tutta intera allo stato senza poterla detrarre dalle spese”.

Tanti altri commenti e post in proposito sarebbero da citare , ma crediamo che questi siano sufficienti per far comprendere lo stato d’animo dei tanti che aspettano il loro olio nuovo e lo ritengono l’alimento più prezioso della nostra cucina familiare cortonese.

A loro auguriamo che politici di ogni parte e colore diano una mano e sostegno legislativo e che respingano al mittente ogni delibera atta ad agevolare le malversazioni in corso in Italia contro la proprietà agricola di qualsiasi dimensione e contro coloro che vogliono darsi da fare per aiutare a vivere  onestamente la propria famiglia senza ricorrere a sussidi o redditi tratti dalle tasse di chi lavora da mane a sera. Politici che soprattutto s’impegnino a tutelare i piccoli proprietari oggi sotto attacco della speculazione che utilizza la pandemia per ricostituire in Italia il latifondismo o per svendere il nostro bel paese agli stranieri. Dumping e affidavit normativi di chi governa vanno respinti senza se e senza ma da tutti coloro che sanno che due più due fa quattro.

Ivo Camerini