Sabato mattina 14 dicembre 2024, al mio solito bar-circolo culturale camuciese due signore discutevano ad alta voce sulla ormai vexata quaestio dell’allestimento del Presepe o degli addobbi natalizi nelle scuole pubbliche , compresi gli asili nido. Naturalmente ho registrato l’essenziale delle loro riflessioni e qui le trascrivo per i nostri lettori.
Avventrice 1: “ Hai saputo della decisione di non allestire addobbi natalizi e di non fare il Presepe in alcune delle nostre scuole della Valdichiana? Io, quando mi hanno detto che nelle aule dei miei nipoti non ci saranno addobbi natalizi e non si fa il Presepe per non offendere la sensibilità degli altri bambini non cristiani, sono rimasta basita e dentro di me ho pianto sentendomi offesa nei mie sentimenti più cari e profondi della mia cultura , della civiltà della mia terra, da secoli culla dell’amore cristiano, come mi insegnarono i miei genitori e i miei nonni. Siamo proprio degli ignavi che non si accorgono che restando indifferenti allo sradicamento delle nostre radici stiamo permettendo la nostra distruzione e il ritorno al trionfo del paganesimo e al dominio di altre culture e di altre civiltà”.
Avventrice 2 : “ Ho sentito dire anch’io questa cosa, ma ho pensato che fosse una voce messa in giro in maniera provocatoria dai soliti integralisti. Ma siccome me lo dici tu, comincio a preoccuparmi anch’io e, pur essendo una convinta socialista e comunista democratica, mi unisco al tuo dolore e sono disposta a protestare e contestare questa scelta che offende la nostra terra, che come tutti sanno è terra cristiana e francescana da tantissimi secoli. Guai a chi vuole cancellare il nostro passato di cristiani. Ricordo a tutti che in Italia e in Europa,come disse Benedetto Croce, nessuno non può non dirsi cristiano. Il fare addobbi natalizi a scuola, il fare il Presepe nelle aule degli asili nido non è un’imposizione religiosa in un contesto educativo laico, ma un simbolo di inclusione civile,di fraternità sociale, di condivisione dell’amore e dell’accoglienza verso i più poveri e gli emarginati e i senza voce. Davvero non capisco come anche nelle nostre terre di Valdichiana nelle scuole pubbliche si possano cancellare il Presepe e gli addobbi natalizi”.
Non servono aggiunte o commenti alle riflessioni espresse ad alta voce da queste due signore, che, a dieci giorni dal Natale 2024, andando al lavoro si sono sentite addolorate e offese dalla scelta fatta quest’anno in alcune scuole pubbliche e di sostituire il Presepe e gli addobbi natalizi , con apericena e tombolata.
Ivo Camerini