Subito dopo l’intervista a Don Ciotti nella sede del Centro Congressuale di Sant’Agostino a Cortona ho pensato: “Forse ho incontrato un Santo!”
I Manager si fanno pubblicità, i Santi No, perché quelli veri non hanno bisogno di spiegarti i Massimi Sistemi con parole difficili che tra l’altro intimoriscono e allontanano le persone, l’Amore Universale si condivide nelle società occidentali attraverso l’esercizio della giustizia, delle pari opportunità e con la generosa assistenza ai più bisognosi.
Rivolgo il benvenuto a Don Ciotti, ha gli occhi limpidi, non sfugge lo sguardo e gli pongo la mia prima domanda: “Don Ciotti lei si sente oggi nel 2024 più San Francesco il poeta dell’Amore Universale o più frate Elia suo ingegnere gestionale? “
Mi risponde:” Innanzitutto non esiste “un” Don Ciotti perché rappresento un Noi. Tutte le cose che sono state fatte lo sono state accogliendo l’enorme contributo delle forze etiche, sociali, culturali e politiche nel senso più profondo del termine, tutto è stato raccolto e ridistribuito al servizio del sociale, del più debole … mi sento vicino allo spirito di San Francesco e poi sono grato al Papa che ha voluto dare al suo pontificato un’impronta di sobrietà, di attenzione al povero con l’invito ad essere tutti più semplici”.
Quando si sveglia al mattino qual è il suo primo pensiero?: ”Ringrazio il Signore per i beni del Creato .. dormo poco, ma già nelle prime ore dell’alba dove ammiro la bellezza dei cieli, rifletto sui contenuti e le dinamiche degli incontri che avrò durante la giornata … Ringrazio il dono della Vita ... Se dovessi ritornare sui miei primi passi, ripercorrendoli non farei certi errori, sicuramente ci metterei ancora più forza perché oggi più che mai la realtà è ancora più frantumata e in sofferenza, molti ambienti sociali soffrono di marginalità invalicabili, di esclusione allo studio, al lavoro, alla cura e sono abbandonati alla violenza. Non ricevono assistenza riguardo le loro fragilità … E’ stato fatto tanto in passato ma è necessario fare di Più perché i tempi cambiano e con essi anche i vari tipi di violenza, di soprusi e sopraffazioni. Oggi per fare del bene bisogna creare una politica sociale trasversale e nel qual caso i Governi non dovessero proteggere le classi più deboli divenire una spina nel fianco. Tacere diverrebbe una Colpa e Parlare un Obbligo Morale.”
Ma Don Ciotti non si limita ad essere il Grillo Parlante dei Governi, propone, promuove e coordina tutte le iniziative etiche di volontariato che si compiono intorno a e con lui. Ha l’appoggio di Papa Francesco ma sono i Governi che devono ascoltare le denunce, riconoscere i problemi e stanziare dei capitoli di spesa per difendere il Popolo dalla droga che viene spacciata indisturbata e che crea una filiera di negatività. Pensiamo alla violenza che genera, alla malattia del corpo e a quella dell’anima e non riflettiamo mai abbastanza riguardo l’assistenza necessaria per i figli dei drogati. Pensiamo ancora al gioco d’azzardo, alla prostituzione, all’usura, alla violenza delle donne, alla corruzione …
Don Ciotti dedica pensieri e strategie per combattere il male, ma cura la spiritualità delle azioni perché ci invita a cercare Dio in noi e tra di noi, pensa al peccato e al peccatore perché si devono salvare tutti dall’emarginazione e dalla violenza.
I suoi racconti sono molteplici ed esorta gli adulti ad ascoltare i giovani perché è attraverso il loro sentire che potranno arrivare le soluzioni. Noi vecchi possiamo proporre solo vecchie soluzioni!
Allora ecco scendere in campo la forza del “Noi” che lui sottolinea di continuo perché il Nostro Buon Futuro Sociale lo raggiungeremo con pari diritti e dignità solo se capiremo che non possiamo solo delegare la totale responsabilità ai Politici, ai Magistrati e alle Forze dell’Ordine, ma vivendo anche noi nella quotidianità il sentimento dell’accoglienza.
Don Ciotti ha ricevuto in eredità la sua missione dalla strada: da un barbone. Ha raccontato che da ragazzo andando tutti i giorni a scuola in autobus, aveva notato un uomo vestito di stracci seduto su una panchina: “Quest’uomo leggeva libri e sottolineava le pagine con quelle matite di una volta rosse e blu .. poi, superata la mia grande timidezza, ho preso contatto con lo sconosciuto e ho scoperto essere stato un medico molto amato e rispettato nel suo paese ma poi un dolore troppo grande, lo ha intrappolato nella sua paura di vivere .. allora quell’uomo sempre muto che non rispondeva mai a nessuna delle mie domande, un giorno improvvisamente mi disse: “guarda laggiù quei ragazzi che entrano ed escono dal bar, si sballano di alcol e farmaci!” Io non compresi immediatamente l’altruistico grido di allarme del barbone perché a Torino nei primi anni “70 non era ancora conosciuto il potere devastante e distruttivo dell’eroina e non raccolsi subito la gravità del messaggio.”
Don Ciotti non lo incontrò più, quell’uomo morì, ma gli rimase addosso l’eredità del suo dono: l’amore per la giustizia e la solidarietà nei confronti di chi ha bisogno.
Purtroppo non è sufficiente un pasto al giorno, occorre molto ma molto di più!
Ognuno di noi nel suo piccolo mondo può determinare delle scelte. Ogni ragazzo, bambino, fanciulla che riusciamo ad allontanare dalle droghe è una vittoria, ogni donna alla quale offriamo un lavoro onesto la sottraiamo alla prostituzione, ogni uomo al quale concediamo un’occupazione lo sottraiamo all’usura, alla criminalità … e non si parla solo di immigrazione da paesi in guerra ma degli stessi nostri compaesani: milanesi, calabresi, siciliani, veneti e napoletani … Non occorre andare in India per fare volontariato probabilmente nel nostro stesso palazzo c’è dell’aiuto da offrire.
La Forza risiede nella Condivisione, nel Noi per poter esserci sempre, da Soli non è possibile!
Don Ciotti è tra gli Uomini Sacri al Genere Umano perché ha il coraggio con la sua mano destra di riceve la forza e l’energia dell’Amore Universale e con la Sinistra cerca di ostacolare il Male. Ci insegna ad individuare la strada che unisce la Terra e il Cielo.
E’ riduttivo e insignificante scrivere che viva una vita Difficile, i suoi incubi sono quelli di tutte le anime perseguitate. Lui va oltre il Religioso Sentimento Cattolico, segue il puro messaggio di Cristo, lo abbraccia totalmente: amore, comprensione e compassione verso il prossimo: donne, uomini e bambini, gialli, neri o con gli occhi a mandorla.
Don Ciotti è una persona di elevatissima profondità e coerenza umana al passo con i tempi, l’abbandono al materialismo è il suo rifugio.
Coglie il silenzioso grido di dolore dei giovani, nutre per loro un amore protettivo senza confini e pregiudizi, e denuncia il disagio delle loro connessioni internet che non sono relazioni tra coetanei.
Lui ci invita a seguirli educandoli e sostenendoli dando loro fiducia e responsabilità.
“Allora è necessario restituire l’uomo a se stesso”.
E’ un uomo nato nelle montagne bellunesi e con la sua famiglia si è trasferito a Torino una città ai piedi delle Alpi. E’ un uomo mite che ha un profondo amore per la giustizia.
La registrazione di questa conferenza curata da Carlo Lancia sarà trasmessa nelle scuole ma a mio avviso far conoscere Don Ciotti alle scolaresche del territorio avrebbe rappresentato un enorme valore per i ragazzi. È un uomo che non si dimentica e che fa uscire il meglio dalle nostre persone.
Predica la teologia della fatica e ci invita a diffidare dei camminatori solitari e commuove il pubblico femminile riconoscendo l’enorme valore del sentimento umano delle donne: “gli apostoli hanno abbandonato il Cristo sotto la Croce le Donne erano lì a piangerlo e custodirlo”.
Riflettiamo sul nostro piccolo ma essenziale operato perché “la fiammella dura più di una vampata”
Grazie Don Ciotti
Roberta Ramacciotti www.cortonamore.it®