Ti trovi a Roma per lavoro. Mancano dieci muniti alle undici e sei appena uscito da una riunione in un palazzo istituzionale italiano. Per andare ad un altra riunione utilizzando i mezzi pubblici decidi di attraversare a piedi parte del centro storico e nel passare davanti a Montecitorio, mentre osservi una manifestazione sindacale dei Vigili del Fuoco dove stazionano Tv e fotorepoter ti senti chiamare per nome. Ti giri e vedi al lavoro davanti ad una telecamera un ragazzo dal volto e dalla voce familiare. E' Andrea Milluzzi che si trova in un angolo della Piazza dove si sta preparando ad un collegamento in diretta TV e ti fa cenno di attendere la fine del suo imminente report per salutarti. Rispondi al sorriso e ti metti dietro al suo cameramen per seguirne il servizio e salutarlo appena avrà finito. Mentre lui lavora tu scatti foto da dietro le quinte e lanci un post in diretta su Fb, ma soprattutto osservi questo ragazzo cortonese che si muove da bravo professionista, che intervista i lavoratori della base per dare voce a chi non ha voce e per illustrare in diretta che "aria che tira" nel paese reale.
Assisti compiaciuto e con orgoglio al lavoro di questo giornalista cortonese che hai visto in calzoni corti nella nostra Camucia e lo rivedi sabarazzino e vivace mentre anni fa talora lo accompagnavi a scuola alle elementari , assieme a tuo figlio.
Anche oggi Andrea conserva l'aria sveglia e sbarazzina di quel ragazzino in grembiule nero e calzoncini corti. Ha lo stesso sorriso di allora e quella stessa sicurezza di conoscere la strada di scuola verso cui lo accompagnavi. Mentre segui i suoi collegamenti con lo studio in diretta Tv noti che ora quel ragazzino è un promettente giornalista italiano, che, dopo le sue proficue esperienze sulla carta stampata, percorre con sicurezza il non facile campo del giornalista televisivo, dell'inviato in diretta.
Allora, pur sapendo che arriverai tardi alla successiva riunione, attendi che finisca il suo lavoro. Poi lo saluti e gli offri un caffè e salutandolo con un pacca sulle spalle, da uomo ad uomo, gli sussuri "ad maiora" e gli gridi un sonoro " ciao a Cortona". Il tutto per far risuonare tra la gente e gli altri operatori presenti che hanno tra di loro un bravo cortonese.
Insomma sei fiero che nuovi giornalisti cortonesi crescano anche a livello nazionale. Bravo Andrea! Da parte mia e dell'Etruria tutta.
Ivo Camerini