Pubblichiamo volentieri la lettera inviataci ieri da una giovane mamma di quattro bambini, che abita nelle nostre terre aretine e lavora nella sanità nei ruoli di maggior vicinanza ed assistenza agli ammalati. Naturalmente, per ovvi motivi di delicatezza e di tutela nei suoi confronti, omettiamo la sua firma.
“ Sono una giovane madre di quattro bambini che lavora nella sanità e cui, secondo la retorica tanto di moda, dovrebbe andare tutto l’aiuto e il grazie delle comunità locale e nazionale. Ieri pomeriggio sono andata a fare la domanda per il buono baby sitter. Fin'ora non ho chiesto niente, né bloccato il mutuo. Mio marito non riscuote da marzo, ma, lavorando io, guardavo chi era messo peggio. Ora hanno aperto i campi solari ed il mio comune ha messo delle risorse, quindi ha impostato un sistema di accesso di tipo comunitario. Peccato che poi tutto sia andato a finire con le regole spicciole del mercato. Iscrizioni a numero ridotto e chiuso e nessuna priorità ai fratelli, nessuno sconto fratello, nessun requisito lavorativo dei genitori, nessuna chiusura a chi viene da fuori comune (insomma: chi prima arriva, meglio alloggia). I prezzi poi sono così alti che chi ha un figlio unico potrà anche affrontarli, ma io che devo moltiplicare per quattro, sarei andata a spendere oltre duemila euro per il solo mese di luglio, quando il mio salario non arriva a millecinquecento euro. Se pago il campo solare ai miei figli , cosa mangiamo a casa? Visto che anche la disoccupazione di mio marito ancora non si vede? Nessuno pensa che quattro bambini di uno stesso nucleo saranno quattro contribuenti diversi se pagano come il loro coetaneo che è figlio unico? Tanto per capire ho chiesto che tipologia di iscrizioni sono arrivate. Su 50 bambini, 48 sono figli unici, oltre la metà con la mamma a casa che li ha iscritti per sollevarsi mezza giornata. Alcune di queste mamme (che non lavorano o che sono in cassa integrazione) ieri erano in coda per il buono baby sitter. Si sono arrabbiate perché il buono prevede che entrambi i genitori stiano lavorando. Ma dico io si può essere più egoisti? Che cittadini siamo se chiediamo che chi governa vada dietro a coloro che vorrebbero stare a casa in panciolle ed avere il figlio al campo solare ad occupare il posto di chi è al lavoro? Per di più con la retta sostenuta in parte dalle tasse comunali (anche di chi, come me, aveva bisogno di accedere, ma non ha potuto)? Insomma, non sarà un po’ troppo per chi ha un solo figlio avere il campo solare pagato dallo stato per starsene liberi senza andare a lavorare? Oppure, non potendo chiedere il buono baby sitter, chiedere il bonus vacanze ? Perché, certamente, con un solo bambino ci si riesce senz’altro a fare una vacanza, rispettando le nuove regole, ma se i bimbi sono quattro come fai ad andare in vacanza se non stando tutto il giorno a brontolare?
Segnalo tramite il vostro giornale questo mio caso di vita familiare odierna, e le mie riflessioni sulle mamme che hanno più figli, perché vorrei che al governo nazionale e in quelli locali si facesse un po’ di attenzione sociale e, causa coronavirus, non si incentivasse invece il distanziamento sociale di cui tanto amano parlare autorità, esperti e giornalisti velinari. Ma soprattutto vorrei che gli aiuti alle famiglie andassero veramente a chi ne ha bisogno e non a chi non si vergogna di lucrare anche sulla pandemia covid oppure , come al solito, vuole il reddito di cittadinanza o universale perché, come dicevano i nostri nonni, voglia di lavorare saltami addosso, che io fuggo”.
( Lettera firmata)