L’Etruria

Redazione

“Mia moglie Barbara ed io siamo innamorati di Cortona  e incantati dalla sua bellezza”

Un’interessante chiacchierata con il  giovane notaio millennials Andrea Ferraris

“Mia moglie Barbara ed io siamo innamorati di Cortona  e incantati dalla sua bellezza”

Venerdì 11 aprile 2025, ad inizio mattinata, ho avuto il piacere e l’onore di prendere un buon caffè con il giovane notaio millennials Andrea Ferraris. Un caffè, come mostra una immagine della foto collage di corredo qui pubblicata, in compagnia di amici comuni, assidui frequentatori del noto bar camuciese.

Dopo le amabili conversazioni de universo mundo con i diversamente giovani Agostino, Ettore, Paolo e Giorgio, ho chiesto ad Andrea di sedersi in un angolo della veranda del bar per una breve essenziale intervista, che qui di seguito trascrivo integralmente. Sottolineando però prima,come simpatico preambolo, il suo sentirsi costantemente marito legatissimo alla sua consorte e collega signora Barbara Romana Pedone, ambedue innamorati di Cortona e incantati dalla sua bellezza. Barbara Romana, anche lei infatti giovane notaio in Cortona ed Arezzo, come mi dice Andrea, porta questo doppio nome, che è un vero e proprio ossimoro, perché scelto dai genitori in quanto: Barbara, fu dato in omaggio alla nota  e amata poesia di Jacques Prevert che parla di amore e di guerra, pubblicata nel 1946, e Romana per ricordare che è originaria di Roma e "quindi che è una nobile cittadina dell’impero romano", aggiungo io, mentre inizio con le mie domande.

D. Sei arrivato da non molti anni nelle terre cortonesi. In poche battute ci dai una fotografia del tuo curriculum professionale, sociale e civile?

R. Mi laureo nell'ormai lontano 2010 presso l'Università di Pavia, città da cui provengo. Subito dopo la laurea mi trasferisco a Roma dove parallelamente inizio la pratica e gli studi legali e notarili, frequentando anche le più note scuole di Milano e Napoli. Supero l'esame di abilitazione alla professione di Avvocato e dopo qualche mese anche il concorso da Notaio, entrambi al primo tentativo . Da sempre attivo nel mondo del volontariato, fin dai tempi dell'Università, oggi cerco di supportare le realtà associative locali con le mie competenze professionali, aiutandole a districarsi tra le complesse leggi in materia di enti del terzo settore.

In ultimo, ma non per importanza, sono sposato dal 2018 con Barbara, anche lei Notaio a Cortona. Ci siamo conosciuti il primo giorno della scuola notarile Anselmo Anselmi di Roma, sedendoci casualmente vicini e da lì abbiamo affrontato fianco a fianco tutte le fatiche, i sacrifici e le ansie, ma anche le speranze per raggiungere il nostro traguardo professionale. Con lei condivido la professione nei nostri due studi di Cortona ed Arezzo, ma soprattutto la vita.

D.Come ti sei trovato in questi anni a Camucia?

R. Devo ammettere che passando da città come Milano, Roma o Napoli a Cortona (e in particolare a Camucia) la differenza non si può che notare. Non in senso negativo, anzi! Dopo anni passati a vivere nel caos romano non vedevo l'ora di trasferirmi in una realtà più a misura d'uomo.

Sia io che Barbara abbiamo sempre amato la Toscana e da "studenti" spesso immaginavamo un futuro in questa regione e fortunatamente così è stato. Appena arrivati a Cortona abbiamo incontrato delle persone che ci hanno fatto sentire immediatamente ben accolti, oltre ad esserci subito innamorati di questa terra: dopo anni ancora oggi rimango incantato quando mi capita di ammirare la collina di Cortona, sia di giorno che di sera quando si accendono le luci e sembra un vero e proprio presepe. Inoltre, ormai siamo particolarmente legati a Cortona, avendo deciso di sposarci nella Basilica di Santa Margherita, affinché Cortona non fosse solo la nostra sede lavorativa, ma soprattutto casa.

D. Cortona e il suo territorio, dal medioevo in poi, sono sempre stati una terra legata alla Civitas cristiana. Con gli ultimi due decenni di fine novecento e quelli di inizio duemila ha abbandonato questa strada valoriale e la sua scristianizzazione è sotto gli occhi di tutti, così come quella dell'occidente che ormai da tempo ha preso a camminare e propagandare i cosiddetti modelli epicurei della vita. Venendo a Cortona, hai trovato anche tu questo abbandono dell’ antica civitas cortonensis , che per molti secoli caratterizzò la vita umana nelle nostre terre?

R. Cortona, facendo parte del mondo, non è immune dai mutamenti che descrivi. Purtroppo è sotto gli occhi di tutti lo svuotamento delle Chiese, ormai frequentate sempre meno da giovani. L'influenza dei social e in generale i messaggi che vengono trasmessi dalla società di oggi, sempre più incentrata sull'apparenza e sugli aspetti materiali, rende più difficile riconoscere il vero bene da quello che appare tale.

Tutti i paesi che hanno raggiunto  un certo livello di benessere economico stanno perdendo sempre più un sentimento religioso collettivo. Sta a ognuno di noi cercare di rimettere al centro dei nostri rapporti e relazioni l'uomo, facendo memoria che chi abbiamo di fronte è come noi: con gli stessi bisogni e le stesse esigenze di felicità e compimento. Oggi forse più che in passato servono testimonianze per poter far riscoprire, soprattutto nelle nuove generazioni, il senso religioso.

D. Come vivi il tuo presente camuciese e cortonese nei tempi liberi dalla professione?

R. Sono una persona che ama stare in compagnia e, anche se in questa vita così frenetica il tempo libero è sempre meno di quello che uno vorrebbe, cerco di trascorrere il tempo con le persone con le quali ho avuto il piacere e la fortuna in questi anni di instaurare un'amicizia.

In particolare, apprezzo molto fare passeggiate, sia da solo che con mia moglie Barbara ed il nostro inseparabile barboncino Rubens che in compagnia di amici, scoprendo e ammirando la bellezza del territorio in cui viviamo. Ad esempio fino a poco tempo fa, la domenica mattina avevo un appuntamento fisso settimanale con un paio di amici per camminare dalle piscine di Camucia fino alla Fortezza del Girifalco di Cortona per poi tornare al punto di partenza camuciese. Quando il meteo non mi consente di stare all'aria aperta, amo leggere libri di fisica divulgativa, una materia che mi ha sempre incuriosito.

D.  Davanti a quest’oggi magmatico come un vulcano o, anche più semplicemente, burrascoso come un mare in tempesta, come vedi il futuro della società cortonese?

R. In questo tempo così pieno di cambiamenti e, talora, di veri e propri stravolgimenti nei livelli della nostra civitas europea e cristiana, a Cortona vedo ancora una società viva, produttiva, lavoratrice e con prospettive di sviluppo. Per quante difficoltà ci possano essere e tutto sia perfettibile, conosco molte persone che hanno realmente a cuore il bene della città e che lavorano per questo.

Credo sia importante notare che ancora oggi Cortona è attraente sia per tanti giovani del territorio che immaginano il loro futuro personale e professionale qui, sia per i tanti turisti stranieri. Socialmente credo che sia sotto gli occhi di tutti la percezione che la nostra società sarà sempre più multietnica, multiculturale e multireligiosa. Ma, naturalmente, per Cortona auguro un futuro sempre migliore e sempre all’altezza del suo straordinario, mitico passato; sia socialmente, sia civilmente che economicamente.

Grazie, Andrea, per questa tua disponibilità a dialogare con me  e, in attesa di averti gradito ospite in visita redazionale, un fraterno “ciao a presto!

Nella foto colage di corredo, alcune immagini di Andrea Ferraris, da solo e con la moglie Barbara Romana Pedone.

Ivo Camerini