Da sempre al Calcinaio di Cortona si distribuiscono viveri alimentari, ma da oltre due mesi il parroco don Ottorino Cosimi , coadiuvato da Carla Rossi e da altri volontari, distribuisce ogni giorno “pane quotidiano” ai tanti bisognosi, sia italiani sia stranieri.
Lo fa molto volentieri soprattutto la sera dopo la Santa Messa pomeridiana, perché -mi dice- “da sempre ho visto la celebrazione eucaristica come il momento alto della vita della mia comunità , che oggi si è molto allargata ai tanti che la pandemia ha spinto verso la fame ed i bisogni elementari. Da sempre sono saliti qui al nostro Santuario tanti fratelli e tante sorelle che hanno trovato accoglienza ed un pezzo di pane.
Da quando poi è esploso il Covid-19 vengono qui anche tanti cortonesi che si sono ritrovati improvvisamente nel bisogno e io mi sono messo a disposizione per ridistribuire loro i tanti generi di prima necessità che la Carità ci fa pervenire. Sono generi alimentari di prima scelta e a lunga conservazione. Tutti, italiani e stranieri, possono venire a prenderne per il loro fabbisogno familiare settimanale, anche in maniera riservata e singola, basta che mi portino il loro ISEE.
Io , la Carla ed altri volontari teniamo aperta la Chiesa tutte le mattine e tutti i pomeriggi. Al pomeriggio alle sedici c’è anche la Santa Messa che viene celebrata proprio con un lato del Santuario ormai adibito a piccolo, grande discount gratuito ed io sono davvero lieto di aver sconfitto le cosiddette “messe secche”. Condividere il pane con coloro che ne hanno bisogno, come ci ricorda Papa Francesco , è il primo dei precetti evangelici e quest’anno anche nel nostro Presepe parrocchiale Gesù Bambino nascerà tra pacchi di riso, di pasta e scatolame a lunga conservazione”.
Nelle due foto di corredo Don Ottorino Cosimi, dopo la Messa pomeridiana del 16 dicembre, mentre distribuisce i viveri alimentari e mi parla della sua scelta pastorale di andare oltre le “messe secche”.
Davvero un bell’esempio sacerdotale che fa riflettere tutti noi , che , per grazia di Dio , conosciamo la fame, il bisogno solo come lontano ricordo della nostra infanzia. Una bella testimonianza religiosa e cristiana che siamo certi farà riflettere anche tutti coloro che non hanno mai conosciuto la fame , il bisogno o che oggi vivono ancora nella bambagia del superfluo e nel calduccio delle proprie case , mentre fuori infuria la tempesta della pandemia, il freddo doloroso delle tante malattie e morti provocate dalla seconda ondata del coronavirus-sars.
Ivo Camerini