L’Etruria

Redazione

Diario cortonese di questi giorni - 37

Il Tempo e la semina della Storia

Diario cortonese di questi giorni - 37

Pubblichiamo anche oggi molto volentieri le riflessioni del diario di Anna Cherubini. Riflessioni sul Tempo e la semina della Storia. Grazie Anna! (IC)

Diario del TEMPO

Io non lo so cosa sia il tempo. Qualcuno dice che il tempo non esista. Eppure in questi giorni non facciamo che dire quanto tempo, quanto tempo dura questa quarantena, quando finiranno questo tempo e questo virus, quando finirà questa sofferenza?
E' una condizione, il tempo, con cui tutti conviviamo e ci sembra sempre di sapere cosa sia, ma invece non lo possiamo sapere perché in realtà a definirlo sono soltanto gli orologi e i calendari. Di per sé il tempo non ha alcun confine né misura. Di per sé non esiste, dicono.
E allora perché in questo momento non facciamo che definire tutto? Perché forse è l'unico modo per porre fine all'infinito che ci spaventa. E perché vogliamo che finisca questa sequenza di vite degli altri che si spengono al ritmo dei telegiornali. Per ricordarci, forse, che vogliamo bene alla nostra. Avevamo bisogno di questo per ricordarcelo?
Io no.
Ora, nel tempo che forse non esiste, abbiamo stabilito che è Maggio, il mese più bello di tutti.
Tra poco sarà estate, e lo sarà lo stesso anche se non andremo da nessuna parte. Ma sai quante cose potremo scrivere e pensare dopo questo tempo? questo tempo che forse ci ha fermato i passi ma non i pensieri.
Oggi ho letto con mia figlia molte pagine del capolavoro "la Storia" di Elsa Morante. Quanto tempo, quanto dolore lì dentro, quanta Roma, quanta guerra vera. Mia figlia attentissima. Non importa che prima e dopo quella lettura si sia innamorata e disinnamorata dell'ennesimo youtuber. In quello spazio di tempo tra i suoi due momenti di leggerezza, era attenta alle parole che le leggevo a voce alta sullo scalino di una piazzetta, vicino casa. Quanta bellezza.
Forse il tempo non esiste ma esiste la Storia. Esistono i ricordi, la nostalgia, la gioia di un momento che poi svanisce e ne arriva un altro. La tristezza che se ne va. Il tempo sono le cose importanti messe in fila, e quelle meno importanti che coprono i buchi.
Esiste il fatto di non avere abbastanza tempo, durante queste giornate che sembrano fatte di tempo infinito, per fare tutto quello che vorremmo.
La sera è arrivata e ho guardato il programma della Mannoia.
A un certo punto lei ha detto: il tempo è importante, non bisogna sprecarlo, bisogna che ci lasci qualcosa. Sembrava quasi che volesse continuare o chiarire i miei pensieri iniziati prima di cena. Quanto la amo, la Mannoia. Quando parla sembra continuare le sue canzoni, con quell'accento romano da amica del palazzo accanto.
Ha parlato delle dediche d'amore che facevamo ai compagni di scuola. Allora di tempo ne avevamo tanto. Per fidanzarci ci voleva tanto, tanto tempo.
A Roma, ha detto lei, le dichiarazioni d'amore iniziavano così:
"Ne sta nottata piena de dorcezze pare che non esistano dolori... un venticello spira che è na carezza, smove le fronne e fa sboccia' li fiori..."
Adesso con un whatsapp ti fidanzi e ti sfidanzi.
Il tempo è lo spazio che si insinua tra la nostalgia del passato e la speranza del futuro. E poi?
Mi piace pensare che il tempo siano le scansioni che il tempo stesso mette insieme. E quelle scansioni valgono tutte, anche quelle che non si fanno notare.
Prima che Fiorella rendesse bello questo ennesimo sabato di quarantena, sono salita su nel mio terrazzino per vedere che tramonto c'era, e c'era questo, meno bello di altri, più bello di tanti. Un punto della scansione. Un punto di questo tempo di adesso in cui niente è stato leggero, se non i momenti in cui abbiamo sdrammatizzato con le perone care, o fatto cose che ci sono piaciute.
A proposito di questo, mi sono messa, pochi giorni fa, a scrivere un romanzo leggero, leggero, leggero... d'amore, di lutto, e d'amore di nuovo. E il tempo ha iniziato ad andare veloce come ancora non aveva fatto da quando è iniziata questa fase strana.
Forse, finalmente, dopo due mesi così, abbiamo iniziato a seminare qualcosa.
La Mannoia, a proposito di "seminare", ha cantato Fossati.

"Dicono che c'è un tempo per seminare e uno che hai voglia ad aspettare
Un tempo sognato che viene di notte e un altro di giorno teso
Come un lino a sventolare
C'è un tempo negato e uno segreto
Un tempo distante che è roba degli altri
Un momento che era meglio partire
E quella volta che noi due era meglio parlarci
C'è un tempo perfetto per fare silenzio
Guardare il passaggio del sole d'estate
E saper raccontare ai nostri bambini quando
È l'ora muta delle fate
C'è un giorno che ci siamo perduti
Come smarrire un anello in un prato
E c'era tutto un programma futuro
Che non abbiamo avverato
È tempo che sfugge, niente paura
Che prima o poi ci riprende
Perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
Per questo mare infinito di gente
Dio, è proprio tanto che piove
E da un anno non torno
Da mezz'ora sono qui arruffato
Dentro una sala d'aspetto
Di un tram che non viene
Non essere gelosa di me
Della mia vita
Non essere gelosa di me
Non essere mai gelosa di me
C'è un tempo d'aspetto come dicevo
Qualcosa di buono che verrà
Un attimo fotografato, dipinto, segnato
E quello dopo perduto via
Senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
La sua fotografia
C'è un tempo bellissimo, tutto sudato
Una stagione ribelle
L'istante in cui scocca l'unica freccia
Che arriva alla volta celeste
E trafigge le stelle
È un giorno che tutta la gente
Si tende la mano
È il medesimo istante per tutti
Che sarà benedetto, io credo
Da molto lontano
È il tempo che è finalmente
O quando ci si capisce
Un tempo in cui mi vedrai
Accanto a te nuovamente
Mano alla mano
Che buffi saremo
Se non ci avranno nemmeno
Avvisato
Dicono che c'è un tempo per seminare
E uno più lungo per aspettare
Io dico che c'era un tempo sognato
Che bisognava sognare
".

Quant'è bella?
Buona domenica di maggio.

Anna Cherubini