Nel numero 20 del nostro giornale, attualmente in edicola, nella pagina politica è stato pubblicato integralmente il discorso tenuto dal giovanissimo Flavio Barbaro al congresso dei Giovani democratici cortonesi.
Un congresso che lo ha eletto all’unanimità segretario comunale del PD giovani e un congresso che ha portato un’ aria nuova, che sotto la metafora del ritorno ad Itaca, crediamo faccia bene a tutto il centro-sinistra ancora stordito dalla sonora sconfitta patita alle ultime elezioni comunali, che hanno visto trionfare il sindaco Luciano Meoni con la sua lista antipartiti “ Futuro per Cortona”. Una lista che da giugno governa Cortona con un monocolore a maggioranza bulgara e che non si era mai vista, nemmeno negli anni del glorioso Pci cortonese al sessanta per cento ed oltre.
Il giovane Flavio Barbaro (che, grazie alla sua buona penna, negli ultimi anni ha spesso collaborato anche con il nostro giornale) con il suo discorso congressuale ha gettato il classico sasso nello stagno della vecchia politica dei partiti che ancora non si vergognano di camminare con la testa rivolta all’indietro e a sognare rivincite novecentesche non rendendosi conto che sia la grande patria in generale sia anche la nostra piccola patria vivono nel secolo nuovo del duemila , che, dopo la pandemia covid, ha chiamato tutti a vivere nel “tempo del mondo furioso e fuori dai cardini”.
Il giovane Flavio, nel suo tirare fuori dal fango la bandiera del socialismo e innalzarla nuovamente in aria per farla tornare a garrire al vento del consenso elettorale, non guarda indietro, ma, dopo aver analizzato e compreso il presente, propone un cambiamento della politica che, aggrappandosi con tutte e due le mani al futuro, dia al popolo cortonese ed italiano un nuovo domani di valori costruito sul saper osare più solidarietà, più democrazia sociale, economica e civile.
Saper osare un futuro nuovo a dimensione umana, “ con una vita degna di essere vissuta e non solo fatta di sirene o di struggenti amarcord”, è davvero un bell’invito a sognare ancora il laburismo socialista e cristiano, che tante radici può rivendicare nel grande e mitico progresso e sviluppo dell’Italia che, da contadina, si fece quinta potenza industriale negli ultimi anni del trentennio 1950-1980.
A Flavio e ai suoi coetanei , che, con coraggio , hanno accettato di farsi leaders del PD , l’augurio sincero di essere davvero “ragazzi e ragazze, che pensano che il presente e il futuro vadano cambiati nella grande direzione di una nuova civitas dei comuni, libera dagli oratores e dai bellatores e fondata, come rivendica la nostra Costituzione repubblicana sul lavoro e sui laboratores. Ragazze e ragazzi che pensano che questo mondo cosi complicato e che ci mette gli uni contro gli altri possa velocemente essere ricomposto, reincardinato e messo a disposizione di tutti, cioè anche degli umili, dei piccoli agricoltori, artigiani e commercianti, dei malpagati dipendenti pubblici; insomma, di tutti coloro ai quali le nuove signorie, che governano l’Italia, l’Europa e il mondo,hanno loro tolto non solo i diritti, ma anche la voce per protestare".
Ad Maiora, Flavio Barbaro! E, perché no, a presto “ for president!”.
Nella foto di corredo, Falvio Barbaro durante il suo discorso al congresso dei giovani democratici cortonesi.
Ivo Camerini