L’Etruria

Redazione

Un’equipe per bambini e adolescenti con problemi di salute mentale in Valdichiana

Un’equipe per bambini e adolescenti con problemi di salute mentale  in Valdichiana

Un’equipe multi professionale che prende in carico bambini e adolescenti con problemi di salute mentale. E’ la novità attivata in queste settimane dall’UFSMIA (Salute mentale infanzia e adolescenza) della Asl Toscana sud est, Zona Valdichiana, con i professionisti che lavorano in team all’interno della Casa della salute di Castiglion Fiorentino.
Nell'ambito dell'età evolutiva (0-18 anni), l’UFSMIA svolge attività di diagnosi, terapia e riabilitazione dei disturbi neurologici, psicopatologici e neuropsicologici; effettua la presa in carico dei deficit sensoriali per quanto riguarda le difficoltà di apprendimento e/o relazione che possono conseguire. Infine, quando possibile, contribuisce alla prevenzione primaria e secondaria delle patologie di competenza.
“Dopo un periodo di difficoltà, dovuto a contemporanei pensionamenti,        l' UFSMIA della Valdichiana dà  un’accelerata alla propria operatività  - spiega il direttore della Zona Distretto Anna Beltrano - Abbiamo strutturato un team di operatori composto da 1 neuropsichiatra infantile, 1 psicologo, 1 educatore professionale, 1 fisioterapista, 2 logopediste e un'assistente sociale della Asl”. 
L' UFSMIA, pur essendo un servizio specialistico, è fortemente radicato sul territorio ed opera attraverso una presa in carico globale e unitaria dell’utente e della sua famiglia. Nei primi tre mesi del 2018, sono già 72 i nuovi utenti che si sono rivolti al Servizio.
Si può accedere attraverso la prenotazione di una prima visita con gli specialisti UFSMIA (neuropsichiatra infantile e psicologo) per raccolta anamnestica, individuazione del bisogno e prima ipotesi diagnostica; a questo step segue la valutazione specialistica (da 2 a 5 incontri di 45/50 minuti ciascuno) e, se necessario, anche una valutazione funzionale da parte dei terapisti della Riabilitazione. Nella maggior parte dei casi, la diagnosi a cui si arriva richiede una presa in carico terapeutico-riabilitativa multiprofessionale, spesso anche a lungo termine.
“I professionisti del team e i pediatri hanno confermato la volontà di collaborare, concordando incontri periodici – conclude Beltrano – e hanno condiviso le modalità di invio degli utenti al servizio UFSMIA”.