“Fratta e Cortona hanno uno stesso futuro e oggi bisogna ripartire dal buono che già è stato fatto. Guai a ripartire di nuovo da zero , solo perché è cambiata la maggioranza politica in Cortona e in Valdichiana aretina”. Esordisce così Luciano Gabrielli , ex-assessore sanità di Cortona ed ora membro del Comitato comunale Pd per le politiche sanitarie, che incontro di prima mattina per un caffè al bar Esso di Camucia.
Domando: Cosa succede all’ospedale di Santa Margherita ? E’ vero che qualcuno trama per ridurre la struttura ospedaliera della Valdichiana aretina ad un semplice poliambulatorio di primo soccorso ?
“L’ Ospedale di Santa Margherita alla Fratta –risponde Gabrielli- da tre anni è in sinergia con gli ospedali di Nottola e di Abbadia S.Salvatore, ma l’integrazione e le sinergie tanto sperate, di fatto, non hanno prodotto significative economie di scopo. L’unico risultato che emerge con chiarezza è il consolidamento di uno squilibrato ed ingiustificato impoverimento delle attività assistenziali al S.Margherita”.
“I dati parlano chiaro , prosegue Gabrielli. Negli ultimi otto mesi i ricoveri (ordinari e week surgery) in Ortopedia e in Chirurgia Generale hanno raggiunto il minimo da oltre 50 anni; il Pronto Soccorso non riesce a recuperare attrazione, nonostante alla ASL siano chiare le ragioni; la Diagnostica Strumentale non è garantita in h24 tutti i giorni della settimana; non si riesce ad attivare una Sala Operatoria un giorno in più alla settimana ad uso della Chirurgia, né adeguare alcune dotazioni organiche chiaramente in sofferenza. Dopo tre anni, ancora la rete telematica non è in grado di interfacciare i vari servizi svolti nel Presidio, provocando difficoltà agli operatori e inutili disagi agli utenti”.
Cosa si può fare?Lo interrompo
“Per il nostro ospedale non vale l’adagio ricominciare da zero. Guai a buttare via il bambino con l’acqua sporca. Infatti , se è compito del Direttore Generale individuare responsabilità e rimuovere le cause che hanno determinato queste condizioni, è dovere della Conferenza Zonale richiamare i vertici aziendali al rispetto del “Documento di programmazione per la salute locale” che i sindaci di Cortona, Castiglion Fiorentino, Foiano, Lucignano e Marciano hanno redatto da oltre un anno con la condivisione di CGIL, CISL, Uil zonali. Un documento che ho qui con me e che L’Etruria a suo tempo pubblicò. Un documento che, nello scorso mese di aprile, i sindaci di Valdichiana difesero con una lettera inviata ai vertici aziendali dove si diceva chiaro e tondo che se il nostro ospedale veniva privato della chirurgia ortopedica, insomma della Uoc, era da ritenersi fallito il tentativo di integrazione con la Valdichiana senese”.
E allora , lo interrompo di nuovo, cosa propone il Pd ora che a Cortona è all’opposizione?
“Il Pd di Cortona sull’ospedale di Fratta -risponde Gabrielli- farà opposizione costruttiva, ma chiama fin d’ora i cittadini cortonesi alla mobilitazione affinché si vada subito al rilancio e alla valorizzazione dei servizi del S. Magherita, ribadendo di non avere nessuna preclusione verso esperienze ed assetti diversi, purché nell’ Ospedale di Fratta: venga riattivata la UOC di Ortopedia; l’UOS di Chirurgia possa incrementare le sedute operatorie differibili; si risolva definitivamente la questione Pronto Soccorso; si riassegni la Sezione al Laboratorio Analisi; si provveda ad un vero turn-over del personale e un efficace rinnovo tecnologico dei macchinari”.
Mentre Luciano Gabrielli restituisce la tazzina vuota alla barista, domando se dietro l’impoverimento dell’ospedale di Fratta non vi siano le scelte neoliberiste nazionali e regionali di privilegiare anche da noi la sanità privata rispetto a quella pubblica.
“ Spero di no. Sono per la sanità pubblica da sempre, senza se e senza ma - risponde l’ex-direttore del laboratorio Analisi del nostro ospedale- e sulla Fratta il Pd costruirà una grande battaglia di tutela e sviluppo dei nostri servizi sanitari, chiamando tutti i cittadini cortonesi a lottare contro coloro che stanno operando per un arretramento della sanità pubblica ospedaliera nella Valdichiana aretina”.
Ivo Camerini