– Da Enrico Ruggeri a Luca Barbarossa, da Paolo Belli a Marco Masini, da Paolo Vallesi e tanti altri tutti a Ponticino in calzoncini e scarpini per una partita del cuore dedicata all’amico e compagno di tante avventure canore e calcistiche come Pupo. Proprio nel giorno in cui il cantante di Ponticino finisce 60 anni, va in scena una iniziativa volta a raccogliere fondi per due associazioni di volontario: la Fondazione “Cure 2 Children” di Firenze e l’Associazione Vite Onlus di Arezzo. Proprio quest’ultima è nata solo nella primavera scorsa su iniziativa del dottor Fabrizio Magnolfi (direttore di Gastroenterologia e del dipartimento di malattie specialistiche della Asl8) e dei pazienti che hanno avuto un trapianto di fegato o che sono in attesa di averlo.
“Vite Onlus”di Arezzo nasce come sviluppo della analoga associazione da anni operante a Pisa. L’idea di Magnolfi è stata subito accolta dal personale sanitario che opera nei reparti di Gastroenterologia e di Malattie Infettive, strutture che collaborano e lavorano in maniera sinergica in materia di trapianti di fegato. Ovviamente con l’adesione dei quasi 60 pazienti aretini che oggi vivono nella nostra provincia con un fegato che è stato loro trapiantato. La Presidente Rossana Del Santo e il vice Lorenzo Cangiulli, ringraziano particolarmente Pupo per aver accolto la loro richiesta di aiuto e supporto proprio in un giorno così importante per lui,come venerdì 11 settembre quando cade il suo compleanno. Il fischio d’inizio alle 16,00 allo stadio comunale di Ponticino dove sotto lo slogan “Insieme per la vita”, si affronteranno la nazionale cantanti e la formazione dei “toscani e non…di cuore”.
I biglietti per assistere alla partita (i cui prezzi vanno dai 10 ai 20 euro), sono in prevendita presso il Servizio Epatologico del san Donato, alla Agraria Pratesi in Via Mazzini di Strada in Chianti, alla gelateria “Gelato al Cioccolato” di Ponticino e nella sede di Strada del Vino ad Arezzo in via Ricasoli.
FEGATO, GLI ARETINI TRAPIANTATI
Ci sono nella nostra provincia quasi 60 persone (un terzo donne ) che conducono una vita normale grazie ad un fegato che gli è stato trapiantato. Persone che dopo l’intervento sono tornate alle loro attività, spesso anche lavorative, e che conducono una esistenza serena. Ovviamente si tratta sempre di persone che devono essere seguite attentamente e tenute sotto controllo. Se ne occupa il Dipartimento di Medicina Specialistica, attraverso due Unità operative: la Gastroenterologia e le Malattie Infettive. Due strutture fra loro correlate e con una storica forte collaborazione.
Queste persone sono arrivate al trapianto nel 54 % dei casi per malattie virali (epatite C e B), nel 30% per cirrosi epatica e nel 16% per altre diverse cause.
Nella nostra provincia non esiste lista di attesa (a differenza di altre zone italiane), grazie anche alla stretta collaborazione con il centro trapianti di Pisa, le cui equipe sono spesso chiamate nei nostri ospedali quando famiglie generose decidono di donare gli organi dei loro cari appena deceduti.
Le strutture aretine prendono in carico i pazienti con gravi problematiche di fegato (canditati quindi al trapianto), li segnala al centro di Pisa li monitorizza nella fase in cui restano in lista di attesa. E poi li accompagna fino all’intervento riprendendoli in carico dopo la dimissione.