La centrale del 118 di Arezzo, che in questi mesi è stata il cuore dell’emergenza, senza mai smettere di operare a tutti i livelli, si è strutturata, già da tempo, per rispondere appieno non solo alle esigenze della popolazione ma anche migliorando la propria funzionalità e sicurezza interna per gli operatori.
Ad oggi appare come un modello di riferimento, quanto a sicurezza sul lavoro e sostenibilità.
Sono stati installati, infatti, appositi divisori in plexiglass, facilmente sanificabili, tra gli operatori. Inoltre il personale effettua una sanificazione costante degli spazi di lavoro, oltre agli interventi di pulizia giornalieri fatti dalla ditta. Infine ognuno utilizza le protezioni personali, in particolare la mascherina durante il turno.
Anche in questa fase di ritorno alla normalità le modalità di intervento rimangono inalterate con particolare attenzione alla presa in carico dei pazienti ma cercando di trasmettere messaggi chiari di tranquillità e protezione.
“E’ importante continuare nella strada virtuosa tracciata negli ultimi due mesi continuando a fare di tutto per limitare al minimo i contagi, dichiara Giovanni Sbrana, vice Direttore della UOC CO 118 Arezzo.
Questa esperienza ha messo ancor più in evidenza la capacità degli operatori a lavorare uniti e al meglio per un unico obiettivo, la salute della popolazione e la sicurezza della comunità. Ricominciare a lavorare è possibile in sicurezza e con sostenibilità: al 118 non hanno abbiamo mai smesso di farlo, sia quando a contatto con i pazienti, nelle attività più cliniche, ma anche nella Centrale Operativa.
L'organizzazione che si sono dati i Medici e gli Infermieri che rispondono alle chiamate di soccorso qui, alla Centrale del 118 presso l'Ospedale San Donato di Arezzo, prosegue il dott. Sbrana, è riportabile anche in molte attività lavorative ordinarie e nella vita quotidiana dei cittadini.”
All’atto pratico: uscire solo per motivi lavorativi o se realmente indispensabili e rispettare in modo scrupoloso, il protocollo MDM: Mascherina, Distanziamento sociale e Mani pulite.
Se volete, conclude il dott. Giovanni Sbrana, chiamatelo, protocollo “Molto Di Meglio”.