L’Etruria

Redazione

 La stazione di Camucia-Cortona tra indifferenza, incuria e degrado

Un biglietto per un viaggio senza ritorno o l'ultima fermata verso la rinascita?

 La stazione di Camucia-Cortona tra indifferenza, incuria e degrado

La stazione di Camucia, un tempo cuore pulsante del trasporto pubblico nella Valdichiana e crocevia indispensabile per numerosi viaggiatori, oggi versa in uno stato di totale abbandono, sommersa dall’incuria e dall’indifferenza. Il progressivo degrado e la trascuratezza che l’hanno inghiottita, unitamente alla disattenzione delle istituzioni, hanno reso quello che era un fiore all’occhiello della mobilità locale in una triste ombra di sé stessa, lontana anni luce dalla sua efficienza e centralità. È davvero questa la fine della linea? O c’è ancora un margine, anche se esiguo, per un risanamento che possa restituire alla stazione quella vitalità e quel ruolo imprescindibile che per decenni l’hanno resa un punto di riferimento per la comunità? L’emergenza è ormai sotto gli occhi di tutti, visibile e tangibile; ma la domanda che persiste, e che coinvolge e preoccupa gran parte della collettività, è una sola: è possibile invertire questa rotta, cogliendo l’ultimo barlume di speranza, o la sua condizione è ormai irreversibilmente compromessa?

Per comprendere appieno il significato di questa stazione e il suo legame con la comunità locale, è utile fare un passo indietro e ripercorrere brevemente la sua storia. La stazione di Camucia-Cortona, la seconda più importante del comune di Cortona dopo quella di Terontola-Cortona, ha avuto un impatto rilevante sin dalla sua inaugurazione. Fondata il 16 marzo 1866 dalla Società per le strade ferrate romane, la stazione, inizialmente denominata “Cortona”, ha subito diversi cambiamenti di nome, evolvendo nel tempo fino a diventare “Camucia-Cortona” nel 1948. La sua posizione strategica la rendeva un nodo cruciale per il trasporto delle merci e dei passeggeri, contribuendo significativamente al flusso turistico e all’economia locale.

La stazione di Camucia-Cortona non è mai stata un semplice luogo di passaggio, ma un autentico punto di incontro tra il ricco patrimonio storico di Cortona e le esigenze moderne di mobilità. Nel corso degli anni, ha rivestito un ruolo fondamentale, non solo come strategico snodo per pendolari e attività locali, ma anche come principale porta d'accesso per i visitatori provenienti da altre regioni, trasformando Cortona in un importante punto di riferimento turistico. La stazione, quindi, è sempre stata molto più di una fermata ferroviaria; è stata il simbolo della capacità di Cortona di accogliere sia residenti che turisti, di connettere il passato con il presente e di rendere accessibile la sua straordinaria ricchezza culturale.

Ecco perché il progressivo abbandono della stazione non riguarda solo i residenti, ma ha impatti diretti e significativi sul futuro turistico della città. La stazione, infatti, non è solo un'infrastruttura logistica, ma un biglietto da visita che accoglie ogni giorno centinaia di visitatori, offrendo loro il primo assaggio delle meraviglie storiche e artistiche che li attendono Cortona. La sua attuale condizione, che la allontana dalla centralità che l’ha sempre contraddistinta, non rappresenta solo una perdita per i residenti, ma costituisce un danno potenzialmente irreversibile per l’attrattività turistica di Cortona e dell’intera Valdichiana. Se la stazione perde la sua funzione, la città non solo rischia di perdere uno dei suoi principali punti di accesso, ma l’immagine di Cortona come meta turistica potrebbe indebolirsi, con conseguenze che potrebbero farsi sentire nel lungo periodo.

Queste sono le ragioni che spingono i cittadini a riflettere sull'importanza di restituire alla stazione il ruolo centrale che ha ricoperto nella storia della città. Le soluzioni non riguardano solo l’aspetto logistico del trasporto ferroviario, ma abbracciano un intervento più ampio, che integra la storia della stazione con le necessità moderne. Ecco alcune proposte che potrebbero rendere la stazione un punto di riferimento vitale per la comunità:

 

  • Ristrutturazione: Investire in un progetto di recupero che rispetti la storicità della stazione, ma che al contempo la modernizzi per rispondere alle esigenze attuali dei pendolari e dei turisti, migliorando le strutture e i servizi.
     
  • Partnership pubblico-privato: Coinvolgere aziende e investitori locali e regionali in un piano di rilancio che includa attività commerciali, ristoranti e spazi culturali, trasformando la stazione in un punto di incontro e un'area di interesse per residenti e turisti.
     
  • Creazione di eventi e iniziative culturali: Sfruttare la stazione come spazio polifunzionale per eventi culturali, mostre, mercati e concerti, creando un vivace centro di scambio culturale e sociale.

 

  • Miglioramento dei servizi di trasporto: Potenziare i collegamenti ferroviari con treni ad alta frequenza e mezzi di trasporto integrati, creando una rete che renda la stazione non solo un punto di transito, ma anche un nodo di riferimento per le zone circostanti.

Si tratta di un progetto ambizioso, che richiede un impegno collettivo e risorse adeguate. Non è un’impresa che può dipendere unicamente dall’attività locale, ma da una visione condivisa e da un intervento che coinvolga diversi attori, tra cui il sistema ferroviario e la comunità. Tuttavia, sebbene l’idea sembri, a prima vista, un sogno utopico, potrebbe trasformarsi in realtà attraverso un processo graduale che riporti la stazione di Camucia al centro della vita cittadina. La domanda che rimane è: riusciremo a farne un progetto concreto, capace di rigenerare questa parte della frazione, o rimarrà solo un desiderio da perseguire nel futuro? Ai posteri l’ardua sentenza.

Francesco Mastrodicasa