Nel giorno dell’Otto Marzo 2025 sono passato un momento per Teverina Bassa e incontrando la veneta Lucia Tita, venuta qui ad abitare circa due anni fa, ne ho raccolto il suo amaro sfogo di donna delusa dalla sua scelta di vita nella montagna cortonese.
Al mio saluto “Buongiorno, come va la tua nuova vita a Teverina Bassa?”, Lucia è un fiume in piena e mi racconta tutta la sua delusione per gli ostacoli che la sua scelta di vita ha trovato nel venire ad abitare in questo remoto angolo delle terre cortonesi. Ecco alcuni stralci di uno storytelling davvero triste, ma emblematico del perché la nostra montagna, dopo lo spopolamento di fine novecento, non tornerà a ripopolarsi in tempi brevi.
“ Arrivando a Teverina Bassa credevo di trovare umanità e voglia di cambiare la vita civile e sociale di questo angolo cortonese, che è una vera oasi naturale, ma che, come realtà sociale e civile è fermo ai secoli bui del medioevo. Da due anni vivo in una casa fatiscente e senza acqua dove sono stata costretta a pagare un affitto da centro abitato di Camucia. Non ho un internet valido che mi colleghi al mondo e la strada per andare e venire da Coldimorro a casa mia è nient’altro che una vecchia mulattiera sterrata piena di buche e pericolosissima in inverno e di notte in quanto ad ogni piccola sbandata si può finire nei sottostanti dirupi, come è successo circa un mese fa al mio vicino di casa che ha salvato la pelle per puro miracolo.
Se ad uscire di strada non fosse stato un forte e giovane lavoratore del bosco, come sarebbe andata a finire? Non voglio proprio pensarci, ma chi, facendo politica, nelle elezioni dell’anno scorso ha promesso asfaltatura e sicurezza per questa nostra strada dovrebbe rifletterci sopra con urgenza, come per la promessa di dotare la zona di un valido e funzionante segnale almeno di rete 4g.
Questo lavoratore , pur distruggendo la macchina è rimasto quasi illeso , è riuscito ad uscire dalla stessa , risalire il dirupo e correndo alla prima abitazione vicina , ha chiesto aiuto , visto che la zona non è manco coperta dal segnale mobile , per poter chiedere aiuto via telefono fisso . Ma se non fosse manco riuscito a risalire da quel dirupo e arrivare alla prima abitazione vicina all’incidente cosa faremmo oggi , se ci fosse scappato il morto?
Oltre questa grave realtà qui ho trovato così tanti problemi che ormai sono decisa a lasciare Teverina Bassa, perché è peggio che vivere nel poverissimo ed arretrato Burundi, naturalmente senza offesa per quegli africani che almeno hanno Internet 4g.
Verbalmente in questi due anni ho chiesto più volte che si tengano presenti le problematiche che si hanno nel vivere qua , ma purtroppo chi governa è sempre sordo e cieco. E quei pochi che vivono qui a chi governa sembrano persone senza diritti, quasi una fastidiosa, ma sopportabile spina nel fianco. Io penso invece che noi ultimi abitanti di Teverina Bassa siamo, come tutti i pochi che ancora abitano la montagna cortonese un valore aggiunto prezioso e da tutelare. Per scelta , dal Veneto sono venuta ad abitare in Toscana , mi rendo conto però che , un conto è vivere una realtà territoriale da oasi naturistica per pochi giorni d’estate , un conto è viverla per tutto l' anno e , soprattutto, d’inverno. Soprattutto vivere in affitto esoso in una casa fatiscente e senza acqua potabile. Mi sento delusa e socialmente senza tutela e rispetto. Venendo qui avevo pensato con fiducia che fosse possibile contribuire a modernizzare e rendere comunità veramente sociale questo antichissimo borgo medievale, invece mi sono sbagliata e penso, con grande dispiacere, che presto tornerò in Veneto. Inoltre vogli dirti anche un'ultima cosa che mi ha gettato in un grande dolore. In questi ultimi giorni i miei due amati cagnolini andando in giro per il bosco hanno mangiato bocconi avvelenati e uno è morto appena ritornato a casa. L'altro è ricoverato dal veterinaio a Città di Castello ed ha il fegato incurabile e forse non sopravviverà. Oltre a grande dolore che provo ci tengo a dire a chi viene in questi boschi con i propri cani di fare molta attenzione che potrebbero esserci in giro altri bocconi avvelenati. Grazie a L'Etruria per questa attenzione al mio caso ”.
Resisti Lucia! La nostra montagna ha bisogno davvero di donne coraggiose e senza peli sulla lingua come te e come tutte le altre poche rimaste ancora a vivere a Teverina e dintorni. La festa delle donne a Cortona è stato anche questo altro “Otto Marzo 2025”, un grido di richiesta di diritti umani, sociali e civili che Lucia lancia a tutti i cortonesi.
Ivo Camerini