Lunedì 19 dicembre 2022 , si sono svolti ad Arezzo , nella Chesa del Convento dei Cappuccini, i funerali di padre Luigi Savi.
Tanti gli aretini che si sono uniti ai confratelli nell'ultimo saluto terreno ad un testimone di Cristo nelle nostre terre, ad una frate che ha lasciato un grande esempio di vita cristiana vivendo e camminando con i giovani, con i diversamente abili, con coloro che in questo tribolato mondo sono ultimi e senza voce.
Così ce lo ricorda Annamaria Rosadoni Andiloro, cortonese trapiantata ad Arezzo, che lo ha conosciuto da vicino: “Padre Luigi Savi è stato per anni guardiano di Arezzo del Convento dei Cappuccini, ma soprattutto è stato la guida spirituale della comunità Il Cenacolo, che si è occupata per tanti anni di disabilità è stata creata una cooperativa per sostenere l'attività di questi ragazzi che d'estate passavano 15 giorni di vacanza a Poti presso il convento delle suore, sempre sotto la guida spirituale di padre Luigi .
Una famiglia ricchissima alle spalle la sua vocazione si è maturata in età adulta laureato in psicologia è stato anche docente al liceo scientifico di Arezzo dove ha conosciuto i tanti giovani che poi ha preso per mano guidandole nell'avventura della cooperativa il cenacolo alle celle di Cortona ha fatto il suo noviziato poi ad Arezzo ha insegnato ma soprattutto ha formato tanti giovani aiutandoli a scoprire mondo della disabilità e degli ultimi guida spirituale di tanti che poi sono divenuti adulti responsabili con incarichi importanti in ogni settore la sua morte non ci ha sorpresi da lungo tempo era sofferente ma aveva sopportato in silenzio e nel nascondimento la sua malattia. Negli ultimi anni aveva continuato ad esercitare il suo ministero con fatica ma sempre puntuale nella celebrazione della messa e nella guida degli esercizi spirituali della sua comunità”.
Sui social così l’ha ricordato Il Cenacolo con un post intitolato: "Un dono straordinario"
“L’amore per l’ultimo, la persona al centro di tutto, nonostante i pregi, i difetti, le capacità e le mancanze. Questa visione la dobbiamo a lui, all'umile frate francescano Padre Luigi. Senza di lui non saremmo quello che siamo, non avremmo un nome e un’identità. Se ne va un babbo ed un maestro, ma tutto ciò che è stato lo portiamo marchiato a fuoco nel nostro cuore, fino alla fine dei nostri giorni. E grazie del dono della tua presenza e del tuo amore”.
Anche a Cortona lo ricordano con tanta stima ed affetto cristiano. Dalla Gerusalemme Celeste, caro padre Luigi, proteggi i tuoi amici, i cortonesi e gli aretini tutti.
Ivo Camerini