L’Etruria

Redazione |

Cortona Unica...perchè?

L'analisi di Fabio Comanducci

Cortona Unica...perchè?

Ognuno di noi, in base alle proprie possibilità, dovrebbe dare un contributo per rendere la propria città e tutto il territorio migliore, nell'ottica di operare per il bene comune. In questo noi cortonesi siamo avvantaggiati rispetto a molti altri, perché viviamo in una zona ricca di bellezza e di amenità.

 Ma la domanda a cui vorrei rispondere con queste mie riflessioni è “Cortona è bella e desiderabile per oggettive realtà, o tutto ciò è in gran parte dovuto all'affetto, all'attaccamento che io, come tutti i cortonesi, ho per Cortona in quanto qui sono nato, ho vissuto la mia infanzia e adolescenza e mantengo bellissimi ricordi di vita?” Tale ragionamento assume ancor più valenza qualora volessimo spostare il discorso sulla rilevanza che Cortona assume in ambito turistico/culturale in una gara tra quale territorio rispetto ad altri è più appetibile dal punto di vista turistico.  

Ho già più volte affrontato questo argomento, basando il mio ragionamento su esperienze personali e giudizi e valutazioni fatte da altri, spesso onorevoli personaggi esperti in arte e storia, oltre che in viaggi. Con questa lunga riflessione vorrei concludere i ragionamenti fin qui fatti.

Ad oggi posso affermare che Cortona possiede cinque peculiarità che la rendono unica nel panorama italiano e probabilmente mondiale (attenzione non migliore in assoluto, tale valutazione è comunque soggettiva e non quantificabile) . E' importante avere tale convinzioni, che ciascuno può ovviamente contestare, per poter valorizzare al meglio l'immagine di Cortona stessa.

 

Nel libro scritto dal prof. Caldarone intitolato “Cortona La più antica città d'Italia più vicina al cielo che alla stazione ferroviaria”, viene evidenziata la prima peculiarità che si ripropone nella lunga storia della città stessa (forse non la più antica città d'Italia, ma senz'altro tra le più antiche); tale prima peculiarità è la “Sacralità” di Cortona. Nel libro il prof. Caldarone giustamente afferma che “Cortona dunque, è città sacra perché ha avuto origine da una divinità ed esisteva al tempo in cui tutto era divino; gli animali, la natura i corpi celesti, gli uomini. Cortona c'era quando corpo e spirito erano uniti in maniera inseparabile, quando, insomma, dominava l'idea mistica della comunione dell'uomo con Dio. … Cortona appartiene infatti di diritto all'inesauribile mondo della mitologia” come si può desumere dai racconti fatti, tra gli altri, da Licofrone e Virgilio che pongono al centro dell'attenzione di Cortona due personaggi: Dardano, fondatore di Troia,  e Ulisse, il più grande viaggiatore della mitologia, per alcuni sepolto proprio a Cortona. La sacralità della città prosegue nei secoli diventando, tra l'altro sede vescovile; le diciannove chiese presenti nel centro storico di Cortona dimostrano ulteriormente la rilevanze religiosa. Nel libro Cortona La città più antica ...l'autore cerca di rispondere alla domanda: Qual'è il genius loci, il nume tutelare di questa città?  E così risponde ”... la sua anima è forse da ricercare nella sua posizione di privilegio, … che la preserva dalle tentazioni della pazzia e dai comportamenti isterici della società evoluta … nelle sue 19 chiese del centro storico, nella vita della sua santa per eccellenza, santa Margherita, nei silenzi dei conventi francescani e cistercensi ...” e ancora “Le  chiese sono annunziate da lontano dalle sagome delle cupole e dei campanili di varietà di forme e di dimensioni … ma essa è preceduta e seguita nel tempo da altre chiese grandi e piccole le quali a volte dominano maestose sui caseggiati circostanti, a volte invece si confondono con questi per rilevarsi all'improvviso ...”

Ma Cortona rappresenta anche il percorso nei luoghi dell'anima francescana: il convento delle Celle (un giornalista così affermava “ C'è più misticismo in una sola pietra delle Celle che in tutta Assisi”) ne è un esempio lampante; non solo ma Frate Elia ( forse un po' dimenticato dai cortonesi)  e la chiesa di San Francesco della quale si può affermare la assoluta rilevanza nel mondo francescano per le ricchezze storico/religiose in essa contenute, completano questo breve ma significativo viaggio a testimonianza e dimostrazione della “sacralità di Cortona”.

 

Altra peculiarità della nostra cittadina sono le Antiche Mura che circondano la città; in alcune sue parti sono ben visibili le arcaiche pietre etrusche, in realtà almeno in parte poste dal popolo umbro, antecedente agli etruschi, come alcuni affermano. Ecco alcuni estratti di racconti scritti da colti viaggiatori del passato: “Il primo sguardo da rivolgere a Cortona, per scoprirla, è di osservarla dall’esterno. Non è una città che si vanta per la bellezza delle chiese, dei musei o delle piazze; è una fortezza incastonata in cima ad una collina, in mezzo alle montagne ed ha l’aria … di apparire più vecchia delle rocce sulle quali si adagia. È città tra le più antiche d’Italia, sicura roccaforte degli Umbri prima che degli Etruschi… La stessa Roma non possiede nulla di tanto maestoso come le possenti mura di Cortona.” (Ada M. Harrison Viaggiatrice e saggista – scritto nel 1924).Altro riferimento letterario di viaggi sulle mura, come già accennato sopra da Harrison; ancora … “Teorie di spettri indistinti mi tengono compagnia fino a Cortona, la più antica e straordinaria tra le città d'Italia...Quelle mura grigie sono ancora in gran parte visibili e costituiscono la principale attrattiva di Cortona” (Henry James romanziere americano – scritto nel 1873). Un altro spunto “Il nostro occhio si soffermava come rapito sui blocchi di travertino che formavano le mura: essi apparivano perfino più grandi di quelli delle mura di Perugia” (Katharine S. Macquoid saggista americana – scritto nel 1905). Altra valutazione “Mura ciclopiche e non poligonali … le origini pre-etrusche di Cortona sono rimaste completamente sconosciute. Le mura ne costituiscono pressappoco la sola testimonianza, se è dimostrato che gli etruschi non costruivano ciclopicamente” (André Maurel saggista francese – scritto nel 1913). Oggi a seguito di costruzioni effettuate nel 900, alcune parti delle mura, pur se ovviamente sempre presenti, non sono più visibili dalla Valdichiana, ma restano una delle meraviglie uniche di Cortona. In molte parti necessitano di manutenzione, soprattutto per estirpare la florida vegetazione abbarbicata tra le antiche pietre, attività indispensabile perché le stesse non si sfaldino e si danneggino in modo irreparabile.

  

Una terza peculiarità che, ahimè, sfugge ai più, è il luogo che il prof. Caldarone definisce il Rione del Poggio Santo. Per chi non è di Cortona ci riferiamo alla parte alta della città che si conclude con il piazzale di santa Margherita e la fortezza del Girifalco, in vetta alla collina. Il prof. definisce questa zona della città come “... il luogo dei conventi, dei monasteri, delle piccole chiese, delle mura etrusche che circondavano probabilmente qui, nella parte alta della città, templi per la preghiera e per i sacrifici agli dei”. La particolarità del luogo è rappresentato dal fatto che lo stesso si presenta intonso di variazioni “moderne”, tranne le auto parcheggiate … è l'esaltazione della autenticità del posto che rende unico tale luogo, estendendo a tutta la città, la riflessione che di seguito riportiamo “In verità, una certa meraviglia è destata dal fatto che Cortona esiste ancora, se pur in minima parte. Non sarebbe stato affatto sorprendente se avessimo trovato solo le sue rovine, come in molti altri luoghi del vecchio mondo, per i quali i tempi recenti non hanno trovato nessun utilizzo…” (Edward A. Freeman viaggiatore e saggista - scritto nel 1893). e ancora “... Non avverti quel sentimento che, come afferma Plinio, è sacro per le città millenarie? Qui tutto è degno di grande rispetto e venerazione. Questa è una città al cui confronto Roma è nata appena ieri, dinnanzi alla quale la maggior parte delle altre città dall'antico nome appaiono virenti di gioventù … prima ancora dei tempi che Ettore e Achille combattevano, prima ancora che sorgesse Troia, Cortona esisteva.” (George Dennis viaggio del 1843). Ecco quindi che le precedenti due peculiarità (sacralità e mura etrusche) trovano nella terza “unicità”, l'autenticità del luogo,  compendio e compiutezza.

 

Altro elemento di unicità di Cortona è rappresentato dal “Paesaggio”. La peculiarità però è che a Cortona non esiste un solo “panorama”. La sua struttura urbanistica verticale permette di avere più visuali e più aspetti da ammirare.  Continuiamo con i contributi di colti viaggiatori “A Cortona in verità, come a Corinto e ad Argo c'è una città alta e una città bassa, e la città alta è piuttosto abbandonata. Ma mentre ad Argo e Corinto la città bassa si trova in pianura e l'acropoli si eleva molto più in alto di essa, a Cortona la città bassa si trova così in alto, in salita, che soltanto quando la raggiungiamo ci rendiamo pienamente conto che c'è una città ancora più alta” (Edward A. Freeman gallerista americano – scritto nel 1893). Mano a mano che si sale, si ampliano le quinte del palcoscenico rappresentato dalla Valdichiana e dal Lago Trasimeno.  E chi ha la accortezza di giungere a S. Margherita, la parte estremamente alta della città, può vedere ciò che di seguito è stato descritto: “Sotto c'era la città, bagnata nella luce dorata del tramonto che gettava nastri d'ombra dalle cime lontane attraverso l’ampia, verde valle sottostante. Sovrastava quelle cime una nube cremisi, come se fosse lo sbuffo d'un vulcano. A sud luccicava il Lago Trasimeno, una distesa d'acqua azzurra che sembrava scorrere nella piana, fra i monti lontani, come se volesse recuperare la terra che da tanto tempo aveva perduta” (Egerton Ryerson Williams saggista americano – scritto nel 1904). Alla vastità e bellezza della Valdichiana e del Lago Trasimeno si sommano i tetti delle case, delle chiese e dei palazzi della città bassa, in un quadro armonioso di storia e natura. Il tutto rende Cortona unica per i suoi impareggiabili “paesaggi”.

 

Ultimo aspetto peculiare che rende Cortona una città e un territorio che meritano di essere visitati con calma e riverenza è rappresentato dall'insieme di bellezze che si riuniscono nello stesso ristretto territorio … è l'insieme delle bellezze che andremo ad elencare che compendia il tutto e che rende Cortona oggettivamente una tra le città più attraenti e in dovere di essere visitate del mondo conosciuto. L'elenco non può che iniziare con il Lampadario Etrusco, pezzo unico e rilevante le capacità artigianali degli Etruschi; continuiamo con altri pezzi unici del mondo etrusco come la Tabula Cortonensis e Culsans, la statuetta in bronzo, gianiforme che guarda al passato e al futuro e via via tutto ciò che è reperibile nel museo Maec, compreso una discreta raccolta egizia. Di etrusco, oltre le mura, abbiamo il parco archeologico, con l'unicità dell'altare e varie tombe e tumuli sparsi per tutto il territorio: un ricordo particolare per la Tanella di Pitagora, che in fanciullezza ha sempre esaltato in noi ragazzetti di Cortona fantastici ragionamenti.  Non ci possiamo fermare qui: l'arte e la pittura sono rappresentati egregiamente dalle opere di Signorelli e del Beato Angelico, oltre a vari altri importanti autori: ma Cortona non si accontenta, vuole di più ed ecco che compaiono le opere incomparabili del cortonese Gino Severini, dando così un forte segnale di rilevante continuità artistica nel tempo. Di Severini abbiamo, oltre le opere presenti al Maec, anche prestigiosissimi lavori su mosaici, rappresentati dal grande mosaico sulla facciata della chiesa di san Marco e dalle 15 edicole che ricordano il calvario della via Crucis e che si dipanano nella salita che dal centro città porta a Santa Margherita. Mille altre “bellezze” potrei elencare (come per esempio la struttura urbanistica di Cortona con vicoli e piazzette incastonate nel centro storico o i luoghi dei dintorni del comune di Cortona, S.Angelo, Pierle, Farneta, il Calcinaio), ma non posso per mancanza di spazio. Chi vuole approfondire può leggere i libri scritti su Cortona, ultimo dei quali quello del prof. Caldarone, un ottimo testo per avvicinarsi alla storia di Cortona e alle sue ricchezze.

 

Dopo quanto esposto quindi, posso affermare con oggettiva certezza, che Cortona è unica nella sua variegata proposta turistica e artistica … che giustamente non teme la concorrenza di nessun altro luogo … non sarà la più bella, la più antica o la più ricca … ma è senz'altro unica per sacralità, per le sue antiche mura etrusche, per i suoi variegati paesaggi, per la sua autenticità che si scopre nei meandri dei vicoli e delle piazzette, per la varietà di opere di ogni genere ed epoca che si possono trovare girando con calma ed attenzione non solo per il centro storico ma per tutto il territorio comunale.

 

Fermiamoci allora … acquisiamo consapevolezza di dove viviamo, trasmettiamo al mondo tutte queste bellezze, non fermiamoci per colpa di un virus o per paura del futuro, teniamo sempre presente Culsans, che guardava sempre al passato per leggere il futuro: il nostro è un passato glorioso che abbiamo l'onere, dettato dal dovere, di non disperdere quanto di grandioso in millenni in nostri padri hanno costruito per noi, non donandocelo, ma dandocelo in prestito per le future generazioni ... e forse, dopo, ameremo ancora più Cortona, perché è antica, perché è bella, perché è unica e non solo perché è la nostra città.