A partire dal mese di luglio sono arrivate nelle case dei cortonesi le bollette Tari, cioè della famigerata tassa sui rifiuti che da decenni fa discutere non solo a livello locale, ma anche nazionale, in quanto, con criterio iniquo, fa pagare l'immondizia sui metri quadrati delle abitazioni o dei locali di impresa, invece che sul conferimento reale della spazzatura o pattume.
In quest'estate 2021 a Cortona gli importi sono aumentati anche di molto tanto che il Comune, come abbiamo pubblicato ieri , si è affrettato a protestare, forse tardivamente, con Ato e il metodo del nuovo calcolo " Arera " , che ha aumentato gli importi da pagare invece di diminuirli, come tutti i dotati di normale raziocinio si sarebbero aspettati, in quanto Cortona ha raggiunto un alto livello di differenziata.
Ma L'Etruria non può non segnalare ai propri lettori la protesta che serpeggia tra la gente che si incontra per strada e quella palese esplosa sui social con accuse ed epiteti intrascrivibili.
Anche se l'iniquo metodo dei metri quadri non fosse modificabile, ma abbiamo i nostri dubbi che ciò risponda a verità, da sempre come giornale abbiamo sostenuto che garages e soffitte non fanno immondizia, ma semmai sono depositi provvisori di rifiuti e quindi andrebbero esclusi dal calcolo dei totali su cui imporre. Inoltre, si dovrebbero dare più sconti ai nuclei familiari piccoli fino a quattro componenti, con minori o portatori di handicap o anziani assistiti, come avviene in diversi comuni virtuosi italiani.
Carta , cartone e altri materiali utili al mercato del riciclo dovrebbereo essere ritirati dietro compenso , se consegnati in maniera selezionata e imballata, come avviene anche qui in diversi comuni italiani, perché il cittadino che si impegna, con tempo e risorse personali a selezionare e conferire i propri rifiuti, in maniera valida e sistemata, svolge un lavoro ed ha diritto ad un compenso.
Riproponiamo qui queste nostre vecchie e utopiche idee per abbassare i costi della tassa sull'immondizia che è giusta (ma iniqua secondo i criteri con cui da decenni viene applicata anche con il discrimine che imprese, professionisti e altri enti possono detrarla al momento della denuncia dei redditi e invece i lavoratori dipendenti e i pensionati no) sperando che le istituzioni pubbliche ( assieme alle forze politiche e sindacali) abbiano buoni orecchi per ascoltare. Anche perché , nonostante la protesta, più o meno silenziosa, tutti, da bravi educati cittadini, nonostante i tempi pandemici, stiamo andando a pagare. Però, come ha scritto più di un cortonese sui social : "buoni e bravi si, ma fessi no!".
Ivo Camerini