Ucciso da un colpo sparato con un fucile da caccia. E’ morto così Raffaele Ciriello, 51enne di Lucignano. A premere il grilletto con il colpo fatale è stato il figlio 18enne Giacomo.
Il delitto si è consumato intorno alla mezzanotte nella villetta nella campagna di Lucignano dove Raffaele viveva e lavorava come fabbro.
L'arma era regolarmente detenuta in casa dal padre e utlizzata per la caccia al cinghiale. Si tratta di una doppietta calibro 12.
Il ragazzo avrebbe atteso il rientro del padre per poi compiere il delitto. Gli ha sparato alla testa, colpnedolo allo zigomo.
E' stato proprio il figlio dopo il delitto a chiamare i carabinieri e annunciare quanto era successo. Sul posto sono arrivati subito i militari della radiomobile dei carabinieri di Cortona, insieme ai colleghi della stazione di Lucignano. I rilievi di legge sono stati fatti dall'aliquota operativa.
Sono partite subito le indagini da parte dei carabinieri di Cortona, guidati dal capitano Monica Dallari. Sul luogo del delitto è arrivata nella notte anche il pm Laura Taddei, che ha poi disposto la rimozione del cadavere.
Il ragazzo, dopo l'interrogatorio è stato trasferito al carcere di Arezzo. Davanti ai carabinieri il ragazzo sarebbe rimasto sempre molto lucido. "Andava fatto" avrebbe detto freddamente agli inquirenti. Ora è accusato di omicidio con l'aggravante della premeditazione.
FOTO Giovanni Jonathan Barillari