Anche oggi pubblichiamo volentieri le interessanti riflessioni di Anna Cherubini. Desiderio di pace e di calma che non è per niente facile trovare, nonostante l’assicurazione dell’omino che su You Tube invita a fare esercizi di Yoga. Grazie Anna! (IC)
Diario della CALMA O UNA COSA SIMILE
Ti alzi e fai dei respiri lenti. E' domenica, che in questo momento non vuol dire niente di diverso, ma forse riusciamo lo stesso a scandire i giorni.
Mi metto qui, preparo un caffè d'orzo e ci metto il miele invece dello zucchero, e mi concedo anche una fetta di pane tostato con una marmellata buona, o una fetta di una torta di quelle semplici preparate in casa. Non è un gesto dietetico, però la colazione è importante e se non la fai la fame si fa aggressiva e dopo fai peggio. Prima o poi torneranno le domeniche dei cornetti coi semini di cereali gustati davanti a un caffè del bar, salutando qualcuno che fa la stessa cosa.
Per quanto mi riguarda provo a fare degli esercizi di yoga, o anche di rilassamento guidato: "Puoi immaginare da ora la tua giornata perfetta" mi dice il signore che guida al rilassamento. Dice di portare le mani in alto, respirare e riportarle sul cuore in posizione di preghiera, solo che lo ripete a una velocità tale che i miei respiri diventano affanno. Conclude dicendo che devo ripetere dentro di me: "è fatta, è fatta è fatta. Così è così ì così è..." ma che cosa, così è? la calma. Mah, m'è già salita l'ansia. Semmai vado con lo yoga che mi allunga la schiena e le parti incricchiate, e magari previene certi dolorini.
Con gli esercizi per cercare la calma ci riprovo la sera, dico adesso faccio qualcosa per andare a letto rilassata e di nuovo sto lì e faccio i respiri lunghi, ascolto l'omino di YouTube che mi dice "attorno a te il mondo è pace", e più me lo dice più gli vorrei dire: "guardi, pace ci sarà attorno a lei, perché qui attorno a me, pace proprio..." Ma so che questi video sono stati girati prima, quando tutto era normale e magari di pace si poteva parlare ancora.
A volte invece seguo dei video di meditazione vera. E sono un'altra cosa. E ne ho profondo rispetto. Entrando in quelli si riesce ad andare oltre il nostro piccolo ed esplorare dimensioni a noi ignote, ma che eppure ci appartengono. E crescere. Però quello è un impegno serio, se lo si prende bisogna seguirlo in modo costante e attento, essere concentrati. Il problema è che la concentrazione in questo periodo è un po' come il lievito, valla a trovare.
Bisogna prima trovare la calma, in un modo o nell'altro.
Camminare funzionerebbe, ma sappiamo.
Camminare quel poco che si può. E mentre cammini riprovare a fare quei respiri e ripetersi: "attorno a me tutto è pace" e daglie che l'ansia risale!
Il fatto è che la pace, per quanto ne so, non arriva con degli esercizi per trovarla. In questo momento qualcuno ce l'ha un po' di pace? Se sì magari ce la insegna?
Ieri c'erano articoli che si concentravano sul problema delle vacanze che quest'anno non potremo fare o forse qualcuno potrà se ha una seconda casa fuori. Mi saliva il nervoso, perché pensavo: "ma ti pare che adesso, con la paura che abbiamo del contagio, il problema sono le vacanze?" e dietro a ruota una piccola maldicenza: "e poi come al solito se la cavano i ricchi che hanno la seconda casa". Ma poi ho guardato fuori dalla mia finestra, la montagna, i boschi e i contorni degli infiniti alberi, dal mio terrazzino di pietra così bello, (ma ribadisco che la nostra S. Egidio non è proprio una montagna, diciamo è una collina alta). Allora ho rispolverato quel minimo di materia grigia e anche di senso umano che ogni tanto affiora: le vacanze non sono un problema per me che vivo in un posto e faccio una vita in cui il confine tra stare in vacanza e non è molto molto sottile. Anche per questo in vacanza non ci vado mai. Allora penso di nuovo a quelli che stanno in posti infimi, in case piccole coi figli piccoli e magari pure i nonni, e magari dall'anno scorso mettevano da parte i soldi per concedersi finalmente due settimane al mare una volta avute le ferie. E anche a quelli con la seconda casa, conosco persone che ne hanno anche una terza o quarta. Già so che la stanno offrendo per farci trascorrere le vacanze a chi ne ha bisogno. E poi faranno anche bene ad andarci loro. Con questo pensiero ribaltato ero in una predisposizione più adatta per riascoltare l'omino che da YouTube mi avrebbe ridetto: attorno a te tutto è pace. A quel punto gli avrei anche potuto credere. Perché è vero che la cosiddetta pace dentro, o la calma, a volte si fanno mettendo insieme i punti di vista diversi e riadattandoli.
Quando studiavo per imparare a scrivere, qualcuno ci faceva fare un esercizio: guarda una cosa e descrivila come se ti piacesse tantissimo. Poi ridescrivila come se ti facesse schifo. Poi descrivila secondo il punto di vista di un'altra persona. E' un esercizio che continuo e che a volte faccio tra me.
Questo luogo di questa foto che ho scattato qualche sera fa può sembrare triste e un po' macabro. Quando ho scattato la foto era perché mi piaceva, mi piace, tantissimo. Altre volte mi è indifferente. Può darsi che a luglio non mi piacerà perché quel giorno mi mancherà il mare.
Sapendolo, sapendo quante volte cambio idea, e quante reazioni diverse mi provoca il tentativo di trovare la calma, quella calma prima o poi arriva. Come tante altre cose che si vogliono, forse non va cercata.
Buona domenica di ansia o di calma, di quello che c'è.
Anna Cherubini