L’Etruria

Redazione

La fabbrica delle donne

Il recente libro di Bruno Ranucci ricostruisce la storia del Tabacchificio di Sparanise e dell’emancipazione femminile al Sud tramite le lotte eroiche delle tabacchine degli anni 1950-1960

La fabbrica delle donne

E’ uscito nel giugno scorso il ponderoso volume di Bruno Ranucci : “La fabbrica delle donne. La storia del Tabacchificio di Sparanise e dell’emancipazione femminile delle sue eroiche tabacchine”.

Si tratta di un libro di ben 468 pagine dense di documentazione , di testimonianze orali e di una seria narrazione storica, che ci restituisce a tutto tondo la storia del Tabacchificio di Sparanise, comune in provincia di Caserta, dove il sindacalista e studioso Bruno Ranucci è nato.

E’ un libro che studia in maniera approfondita un territorio e la sua produzione agricolo-industriale, partendo dai lontani decenni del Regno d’Italia per darci poi una nitida fotografia del lavoro femminile al Sud e delle eroiche  lotte sindacali delle tabacchine , che furono la bandiera della nascente Cisl di Giulio Pastore.

Una fabbrica, un territorio, una condizione lavorativa feriti dall’uso edile dell’amianto e ancor oggi senza risposta alle tante morti avvenute nel corso degli anni.

Come racconta alle pagine 137 e 138 una ex-tabacchina di 88 anni, “ a distanza di anni abbiamo ricordato tante morti di amiche operaie e colleghe, venendo a sapere che avevamo lavorato per tanti anni in un ambiente pericolose non solo per la nocività del tabacco, ma anche perché il tabacchificio era stato quasi interamente costruito con i tetti e altre parti in amianto (…) lottavamo per migliorare le condizioni dei lavoratori , soprattutto di noi donne che venivamo rimproverate anche se andavamo una volta in più del consentito al bagno”.

A queste donne , come dice l’autore nelle sue pagini conclusive, “dobbiamo dare un segnale di gratitudine, per esempio intitolando loro una via: la Via delle Tabacchine”, per tramandare alle generazioni future il ricordo di quel tragitto che si percorreva un luogo nobilitato dai sacrifici delle loro nonne”.

Il libro , oltre ai documenti e alle testimonianze è arricchito da una vera e propria mostra iconografica, che andrebbe trasformata a livello museale di memoria storica per gli studenti di oggi e domani.

Complimenti al settantaseienne amico Bruno Ranucci, che dopo aver fatto con grande  passione il sindacalista, dirigendo anche l’Unione Cisl di Vercelli, oggi si dedica al volontariato, alla ricerca storica e all’Associazione Rinascita Culturale Vercellese di cui è presidente.

Ivo Camerini