E’ uscita, nel mese di giugno 2021, per i tipi di Rotmail Italia di Vignate( Milano) , la prima raccolta di poesie di Cristina Marcelli, una giovanissima specializzanda dell’Università di Firenze, dove si è laureata in Lettere Antiche nel 2019.
Nata a Brasov , in Romania, Cristina vive oggi a Foiano con la sua famiglia adottiva ed è una giovane italiana davvero in gamba e gioia immensa di babbo Ezio e mamma Gina.
Questa prima pubblicazione di Cristina Marcelli offre agli appassionati di poesia, ma anche a tutti i lettori italiani, una raccolta di poesie composte negli ultimi cinque anni. Poesie che trasportano, con sentimento neoromantico , nello spazio blù della parola che si fa musica e canto universale.
Musica e canto dolce, individuale e corale insieme, che gridano all’uomo e alla donna di oggi, ma soprattutto ai giovani del nostro tempo fuori dai cardini, di smetterla di strappare il mondo con il coltello della parola che si fa giudizio.
Musica e canto che nei versi di Cristina Marcelli sono poesia classica, elevata; quasi novantanove stanze di un poema che la giovane poetessa scrive per l’oggi italiano, ma che non disdegna il richiamo ai toni della romanza e dell’epica che innervarono il romanticismo di un grande poeta rumeno come Mihail Eminescu e dell'italiano Giacomo Leopardi .
“ Onesti a metà/ col sole alle spalle/ e il tramonto davanti ( …) Solchi differenti/ di loro che diventan/ diffidenti dell’aspro parlare/ senza ragione mostrare/ alcuna/ di affetto e riconoscenza (….) Ebbene, lor signori,/ siam giunti alla fine del palco:/ prestate attenzione a scendere le scale/Ogni gradino verso terra/ vi avvicina a voi stessi/ ogni passo falso vi avvicina/ alla vostra realtà simulata”.
E ancora: “Odori di infinito/quando mi sfiori/e in un tacito abbraccio/ mi confessi il tuo sentire”. Oppure: “(…) una penna che con astute parole/ detta /e ciò che delinea / è uno strappo di mondo”.
Oggi ci sono davvero troppi strappi di mondo che lacerano la gente, le persone. E i versi della giovane foianese allora diventano parafrasi di omaggio appropriato, a settecento anni dalla morte del sommo poeta italiano, al grido dantesco che Pier delle Vigne (“Perché mi schiante?”) innalza nel tredicesimo canto dell’Inferno.
“ Una parola/ un giudizio che ti/ annienta(…è ) un coltello”; e allora “i demoni tornano sempre/…e mentre affoghi il filtro del the in una tazza/ così bollente (….) troppo assorta nelle tue vecchie dannazioni/”, senza filtri la vita si può perdere in “ una porta sbattuta davanti al viso”.
Insomma, un piccolo, grande libro questa raccolta di poesie di Cristina Marcelli da Brasov e da Foiano, che si leggono tutte d’un fiato e che ci portano nello spazio del “blù, dipinto di blù”, come scriveva, nel 1958, il grande cortonese Franco Migliacci e come cantava, incantando gli italiani di allora ,il grandissimo Domenico Modugno. Ad maiora, cara Cristina, si noroc si toate cele bune!
Per saperne di più: Cristina Marcelli, “Parlavo con me , ma volevo che sentissi anche tu”,Rotmail Italia, Vignate( MI), giugno 2021.
Ivo Camerini