L’Etruria

Redazione

Per chi suona la campana?

Per tutti, nessuno escluso. Rileggiamo il bel libro “ Il futuro è nel nostro passato”.

Per chi suona la campana?

In un bel libro uscito quattro anni orsono, pubblicato da una valida insegnante del  liceo classico Luca Signorelli (passato quasi in silenzio a livello cortonese, ma molto apprezzato a livello nazionale  e gratificato, nel 2016, anche di una memorabile presentazione alla presenza del Presidente della Repubblica e da una lettera di elogio del grande scrittore giornalista Sergio Zavoli) l’autrice, che mi pregio di conoscere molto bene e di stimare immensamente,   in conclusione, nell’ultima pagina del suo lavoro, commenta : “Dice infatti Donne: "Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo di continente, una parte del tutto. ( ....)  E dunque non chiedere mai per chi suona la campana. Suona per te."  E a questi versi di John Donne (Londra 1572- 1631) aggiunge queste  sue parole: "E oggi in questi nuovi tempi di individualismo sfrenato, di odio, di violenza, del sonno della ragione, in cui il suono della campana per ciascuno di noi è sommerso da un frastuono assordante, è essenziale recuperare il senso di solidarietà, di fraternità e di unione, pena la dissoluzione della comunità, cui apparteniamo".

In un tempo in cui siamo stati costretti in casa e comunque saremo obbligati dalla pandemia a vivere lentamente e isolati ancora almeno per un anno o due, sostituendo il frastuono di ieri con il silenzio assordante e angosciante di oggi e di domani, in questi ultimi giorni di lock down, non sarebbe male riprendere  in mano questo libro e, attraverso le piccole cento lezioni ivi raccolte, quasi a mo' degli Adagia del grande umanista cristiano Erasmo da Rotterdam, riscoprire i valori eterni della cultura classica, dell’umanesimo per costruire nuovamente un rinascimento dell’Italia e del mondo che in tanti si augurano, appena sarà passata la tempesta del Covid-19.

In questi ultimi dieci giorni di isolamento duro e da società orwelliana , dove la storia e la religione sembrano sotto attacco di un potere invisibile ( come il virus gettato da una mano invisibile)  che tenta di contrapporsi al disegno di una umanità redenta ed in pace, portato in terra da Gesù Cristo oltre duemila anno orsono, infatti, serve un ritorno ai grandi giganti del pensiero del passato per guardare avanti con i sentimenti del cuore e per liberare dal sonno neoliberista la ragione e i suoi argomenti. Serve un ritorno ai valori spirituali per non cedere al disegno di comando e di dominio del più forte . Del dominio e del comando cioè di coloro che , con il neoliberismo , vogliono imporre lo Stato primo etico e il modello sociale e civile che vigeva nell’antica Sparta : Spartiati, Perieci e  Iloti. Dove quest’ultimi erano gli schiavi del sistema, i Perieci la minoranza a pigione di cittadinanza intermedia e gli Spartiati la classe dirigente e guerriera, che tutto possedeva e decideva.

Il sibilo del vento che nella notte del 21 aprile  scorsa  bussava alle porte e alle finestre delle case cortonesi e  "parlando da solo", come ha ben scritto nel suo Diario di questi giorni Anna Cherubini, ci ammoniva a riflettere sulla rabbia di una natura che gridava nella notte, che aggiungeva  inquietudine ad inquietudine, che sommava   la sua  tempesta a quella del Covid. Quel vento che gridava e sibilava cosi forte tanto da far paura, svegli le nostre anime e ci riporti velocemente  a pensare positivo, nonostante tutto e nonostante tutti. Ci riporti a contrastare con forza l’egoismo di una società indifferente all’altro. Una società che anche il dolore della pandemia non è riuscita a vincere ed isolare. Una società dell' homo homini lupus che ha covato forte sotto la cenere del male anche in questi giorni terribili di clausura domestica.

Le buone letture , che, in questo periodo di lockdown, abbiamo segnalato nello  spazio culturale del nostro giornale, ci aiutino a curare la miopia  dell’egoismo individuale della società borghese e neoliberale. Ci aiutino a tornare a guardare oltre il proprio naso, a non odiare chi la pensa diversamente, a sconfiggere i troppi cuori di pietra che stanno anche tra di noi , nella nostra piccola patria, a non far passare il modello Sparta di una società globale che divide in classi sociali, che salva le cose e uccide l’anima delle persone, che idolatra il danaro, che chiude le chiese del Signore, che separa figli da genitori, nonni da nipoti e che fa morire gli ammalati senza il conforto dei propri cari.

Inoltre la terribile tragedia di Levane dei giorni scorsi  e i tanti casi di multe e denunce  per una camminata solitaria, per una uscita in più da casa (sempre in solitaria e per un bisogno non inteso come urgente da parte di singoli operatori delle forze dell'ordine) facciano riflettere chi ha ancora la testa sulle spalle ed è stato chiamato al non facile compito di governo a tutti i livelli, in un momento di pandemia ignota o nota soltanto a ristretti gruppi di ‘lor signori’, che la stanno usando (Dio sconfigga il loro disegno)  ai fini dell’ instaurazione del potere assoluto del neoliberismo politico, delle sue filosofie, del suo diritto e delle sue economie selettive e della sua rivoluzione tecnologica di controllo sociale.

Questa lunga reclusione sanitaria in casa di cittadini di quasi tutte le nazioni del mondo non si trasformi in schiavitù per gli onesti ed i buoni. Non si trasformi in libera circolazione per ladri e delinquenti, in legali arricchimenti per speculatori vari sulla pelle del ceto medio, che si è visto controllato come il peggiore dei delinquenti nei propri piccoli averi accumulati grazie ad una vita di sacrifici e di vita dedita al risparmio onde lasciare qualcosa ai figli e ai nipoti.

E’ vero: “mala tempora currunt”. Ma, allora, chi ha testa torni ai valori forti delle humanae litterae del classici greci, latini e cristiani. Torni ai loro insegnamenti per rendere meno triste e dolorosa la vita in terra. Coniughi questi valori con quelli del grande libro del Vangelo e della Bibbia e ritrovi quell’essenza dell’anima di cui ci parla a pagina settantotto il bel libro della Casucci.

Personalmente il ricordo di questa lunga chiusura in casa mi ha rimandato ad un’altra lunga  chiusura vissuta in età adolescenziale ,quando, nei primi anni 1960, allievo presso il mitico seminario Vagnotti di Cortona, una terribile influenza invernale nel mese di febbraio costrinse a letto tutti gli studenti  per una decina di giorni . A me e al mio compagno di studi Alvaro invece, a causa della  trasformazione dell’ influenza in una brutta broncopolmonite, ci mise in isolamento per oltre un mese in una stanza trasformata in infermeria inaccessibile a tutti all’ infuori del dottor Piegai che veniva a curarci e ai volontari che due volte al giorno venivano ad assisterci e a portare il cibo. Furono lunghe giornate di dormiveglia, di preghiere e di tante letture di bei libri di autori classici e religiosi portatici di nascosto dall'allora vicerettore Don Ottorino Capannini, che era anche il nostro professore di lettere.  Quelle letture e quelle preghiere furono il buon viatico per due ragazzini delle medie che uscirono da quella lunga, interminabile epidemia influenzale a livello fisico come due cenci bianchi e ragazzi pelle e ossa, ma spiritualmente arricchiti e così ben rinforzati che poi camminarono  con dignità, coraggio e schiena dritta nella vita. Uno poi è divenuto il sacerdote e il buon parroco, stimato e ricercato del Duomo e della  Pieve di Arezzo che tutti conosciamo e alle  cui preghiere spesso in tanti ricorriamo.

La lettura o rilettura del libro "Il futuro è nel nostro passato” della  riservata insegnante cortonese, che oggi compie gli anni,  ci sia di conforto e di aiuto per ritrovare la strada del ritorno alla società umanistica e cristiana dell’ Italia dei secoli passati e in particolare del 1400 e 1500. Un’Italia a cui  tutto il mondo, con la testa sulle spalle e con il cuore umano, ha guardato ieri  e , senz’altro, guarderà anche domani.

Buon 25 aprile e buona lettura con “ Il futuro è nel nostro passato”, Calosci editore in Cortona, di Fiorella Casucci, 2016. Libro  reperibile nelle librerie, ma anche su Amazon (https://www.amazon.it/futuro-passato-Frammenti-saggezza-umanesimo/dp/8877852887).

Ivo Camerini