L’Occidente si avvicina sempre di più alla tradizione medica orientale, soprattutto a quella cinese? La domanda trova più di una conferma, soprattutto nei metodi di cura che pongono al centro l’individuo piuttosto che la malattia.
Il tema, di grande interesse e di particolare attualità, sarà affrontato sabato 14 marzo al Teatro Poliziano di Montepulciano, dalle 9.30 alle 13.30, nel corso del convegno “La medicina occidentale incontra la medicina tradizionale cinese”.
A promuovere la riflessione con un incontro che coinvolge non solo la scienza medica ma due emisferi culturali è la Biblioteca Comunale di Montepulciano “P. Calamandrei” grazie ad un collaboratore del suo Chinese Corner, Giacomo De Angelis, sinologo e conoscitore della materia.
L’ormai consolidata collaborazione con l’Hanban (l’ente di Stato cinese che si occupa della diffusione della cultura cinese all’estero) e l’Istituto Confucio di Pisa, ha consentito di ottenere la presenza e le relazioni di due medici “tradizionali” cinesi, provenienti da due importanti centri di cura e ricerca di Chongqing; gli specialisti orientali affiancheranno gli altri relatori, tra cui spicca la presenza di numerosi professionisti dell’ARTOI (Associazione Ricerca di Terapie Oncologiche Integrate), particolarmente attiva in questo delicato settore, e docenti dell’Università popolare di Arezzo.
L’iniziativa del 14 marzo fa parte delle attività che la Biblioteca porta avanti già da tempo per far conoscere in modo non superficiale la Cina e la sua cultura.
Oltre all’Istituto Confucio, che è il “main sponsor” del convegno, hanno contribuito, l’ARTOI, l’Università Popolare di Arezzo, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano (che lo ospita nel Teatro Poliziano), mentre ha dato il suo appoggio l’Università per Stranieri di Siena. L’evento è patrocinato dal Comune di Montepulciano, la partecipazione è libera.