Nelle prime settimane di quest’anno, l’espressione “neo-rinascimento” non ebbe a portare troppi consensi al poliedro di Rignano, visto anche che ad ispirargliela fu sostanzialmente il basso costo del lavoro in quell’ Arabia Saudita che non parrebbe proprio la culla dei diritti umani. Qualche mese prima, e si sa che a Castiglioni si bruciano spesso le tappe, il termine “Rinascimento” servì alla locale Amministrazione per lanciare il calendario degli eventi dell’ estate del 2020, stagione considerata dai più l’ avamposto di una sicura ripartenza per tutti noi che avevamo tentato di respingere gli attacchi della Pandemia. Facendo un bilancio, potremmo dire che poche altre etichette hanno avuto scarsa riuscita come quella presa in prestito dall’aureo periodo della nostra storia. Non sappiamo quali saranno le altre mosse di Renzi, ma a Castiglioni si è voluto come sempre esagerare. Per promuovere ulteriormente un Rinascimento culturale, pochi giorni fa, proprio l’ Assessore alla Cultura riuscì a ritagliarsi uno spazio nei canali informativi, dove Sindaco e ancor più Vicesindaco spadroneggiano, annunciando l’inizio delle operazioni per la seconda edizione di “Uno, Nessuno, Centomila”. Sulla falsariga di quanto accaduto lo scorso anno, Lachi ha invitato i castiglionesi a far dono di libri già usati che poi verranno messi in vendita probabilmente nel mese di maggio, in alcune piazze del paese, al prezzo simbolico di un euro; un format mutuato magari da altre realtà – a Siena ad esempio era servito ad acquistare libri per i detenuti – ma che può avere dei pregi. Quello che non ci piacque nemmeno lo scorso anno è che “il ricavato verrà usato per la valorizzazione della Biblioteca” : in un paese dove si spende e si spande per tutto (non sappiamo se Sgarbi abbia mai ringraziato per i 24000 euro di pannelli acquistati dal Comune per la sua mostra), ci sembra anche poco dignitosa quella che ha l’aria di essere una questua per la Biblioteca. E se questa era solo un’ obiezione che ci saremmo sentiti in diritto e in dovere di fare, a tutto ciò si uniscono degli episodi che hanno davvero dello sconcertante. Sicuramente a più riprese in questi 7 anni di Rinascimento, ma anche molto, molto di recente, sono partiti dalla Biblioteca dei mezzi comunali carichi di libri da gettare negli scomparti per la raccolta della carta all’Isola Ecologica. Non abbiamo contezza dei testi e delle quantità che negli anni hanno subito questa sorte, ma il caso ci ha voluto rendere edotti su quanto successo nelle ultime settimane. Proprio alla vigilia dell’accorato appello dell’Assessore per la raccolta dei libri da rivendere, la stessa Biblioteca provvedeva ad inviare al macero copie nuovissime di molti testi curati nel tempo dalla stessa Istituzione Culturale (ci venga perdonato la “Stessa”) e che evidentemente non erano stati venduti. Si dirà “E cosa ne avrebbero dovuto fare?”..si dà il caso che si tratti di importanti pubblicazioni riguardanti la storia locale, come i volumi “Castiglion Fiorentino - Dal Fascismo alla Democrazia” del Prof. Ivo Biagianti, “Gli ebrei a Castiglion Fiorentino” del Prof. Boscherini, il catalogo della mostra di pittura di Augusto Daolio – la voce dei “Nomadi” – che si tenne a Castiglioni anni fa, una simpaticissima guida realizzata da una classe della scuola elementare con nuove tecnologie, volumi facenti parte della fortunata serie “I Quaderni della Biblioteca”, per finire con un testo sull’ acerrimo nemico dei castiglionesi, Roberto Benigni, un attorucolo che qua e là ha ricevuto dei riconoscimenti, così per incoraggiamento. Tutti volumi che avrebbero innanzitutto potuto far parte, sia per interesse che per lo stato ottimo in cui si trovavano, di quelli che saranno messi in vendita a breve, ma che avrebbero potuto rappresentare anche un importante dono per le scuole, e specialmente per certe classi. Ma questa è forse solo l’ultima puntata, perché prima di quelli già citati, destinati a diventare coriandoli letterari erano stati inviati dei volumi facenti parte del “Fondo Tafi”, quella copiosissima donazione effettuata dal famoso sacerdote, storico e scrittore, Don Angelo Tafi, di origini castiglionesi, per molti anni parroco di Pergognano, e di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. Si tratta di volumi di cui non stiamo qui a sottolineare o meno l’importanza, ma che riportano addirittura la firma dello storico o il timbro “Dono di Mons. Angelo Tafi”. Un segnale di una gestione irrispettosa delle volontà di chi ha pensato di donare a Castiglioni quello che in vita aveva considerato il proprio tesoro. Una cosa ancora più incomprensibile se si tien conto che pochi giorni fa, lo stesso Assessore e la Responsabile della Biblioteca avevano rilasciato a Teletruria delle interviste che inneggiavano agli interessi, alle conoscenze e alla generosità del sacerdote scomparso; interviste registrate avendo sullo sfondo proprio le scaffalature contenenti il “Fondo Tafi”. Episodi per qualcuno forse marginali, ma che confermano la supponenza con cui operano l’Amministrazione e tutti i satelliti che le ruotano riverentemente intorno. Abbiamo presentato un’interrogazione per sapere se Sindaco ed Assessore fossero stati a conoscenza di queste situazioni e se questo non fosse accaduto, cosa pensino al riguardo. Dieci giorni passano presto e potremo conoscere meglio i passaggi di questo squallido modo di operare.