Domenica 28 gennaio,in un raffinato convivio, organizzato a sorpresa dai figli Grazia e Gino Paolo, circondata da nipoti, familiari, amici e amiche di gioventù, Dina Alunni Cipollini , la sarta per antonomasia della nostra montagna, ha festeggiato i suoi ottant’anni all’agriturismo “Casale 36”.
In una tersa giornata di primavera anticipata e illuminata da uno splendido sole, che ha costantemente sorriso all’evento, Dina è stata al centro degli affetti e dell’amicizia della gente contadina della sua terra natia ed è tornata ancora una volta sul palcoscenico della terrazza di Dèpena che sovrasta il fiume Minima e che compete in bellezza e amenità con il dirimpettaio monte Ginezzo. Una terrazza che domenica, sotto il cielo azzurro di Casale-Teverina, ha fatto da sfondo alle voci di auguri e di ricordi di una bella signora che , per dirla con registro letterario, conquista ancora il cuore e la mente delle persone, in quanto è rimasta quella stessa ragazza acqua e sapone che, sul finire degli anni 1950, lasciò il suo”toppo di Valentina” per sposare il muratore Bartolomeo e quindi metter su famiglia al “toppo di Piumacceta- Dèpena”.
Davanti ad un traguardo così importante della vita, com’è appunto il compleanno degli ottant’ anni, Dina ha infatti conquistato ancora una volta tutti i presenti con la sua gioia, il suo sorriso e quell’immutata semplicità di mamma e di lavoratrice. Cioè di maestra artigiana all’antica che non solo possiede il saper fare delle mani, ma anche e soprattutto il saper essere del cuore e delle relazioni interpersonali, riscaldate dai sentimenti veri dell’anima cristiana, della sorella che è presente nel momento della gioia, del bisogno e del dolore. Ecco: negli occhi e nelle parole dei presenti, che le hanno fatto corona a tavola (i suoi figli Gino Paolo e Grazia, la nuora Federica, il genero Gianluca, il nipote Matteo e le nipotine Maria ed Adele con i nonni Giuliano e Mirella, la sorella Alba, il cognato Biagio, la cugina Elide, accompagnata dal figlio Mario ,dalla nuora Guendalina e dalla maestra Miralba, i cugini Sergio ed Alfiero Cipollini,accompagnati dalle loro consorti Mara e Piero, i suoi amici di gioventù: dalla Pia alla Menca, dall’Anna alla Fiorella,dalla Margherita ad Amerigo), si leggeva proprio questo: il bello di un ritrovarsi dopo tanti anni con i valori forti dell’amicizia e della fraternità attorno ad una persona speciale per augurarle ogni felicità per i suoi ottant’anni, ma soprattutto per dirle grazie del suo lungo, fecondo cammino di donna di famiglia, di maestra artigiana e di vita in anni di cambiamenti epocali e di crisi culturali e valoriali senza pari nella storia delle nostre terre cortonesi. E (come ricorda molto bene il giornalista che scrive, che sul finire del decennio 1950 era un bimbo coccolato dalla ventenne Dina) di essere stata anche l’amata “canterina” e “festaiola” della vita religiosa svoltasi nell’antica chiesetta di San Biagio a Casale per tutti gli anni del Secondo Novecento. Nel brindisi finale e nei saluti tenutisi al termine del pranzo da alta cucina internazionale, preparato dai nipoti Valentina e Filippo, più di un presente ha abbracciato con grande emozione la sua Dina, augurandole di essere ancora a lungo non solo la “sarta” della montagna, ma soprattutto la ragazza che da anni si spende gratuitamente nelle opere di bene e del volontariato cortonese.
Ivo Camerini