Alla Giostra di Sarteano domina Claudio Rossi, dopo appena quattro carriere.
La quinta non è stata necessaria, perché ormai irraggiungibile dagli altri giostratori. Per la contrada di San Bartolomeo è il secondo successo di fila nella gara agostana, per di più con lo stesso capitano, l’unica donna su cinque contrade, Lori Mazzetti.
Questa coppia di successo non ha incontrato rivali sulla pista in terra battuta di piazza Bargagli, contrariamente alle previsioni. Tutti i partecipanti avevano esperienza, ognuno di loro aveva vinto almeno una volta.
Si preannunciava una gara in tensione fino all’ultimo, e invece l’unica contrada che ha provato a resistere, San Lorenzo, alla terza carriera aveva già fallito un anello. Poi, l’errore commesso al quarto tentativo da parte di Angelo Maria Pippi (vincitore a luglio), a fronte del percorso immacolato di San Bartolomeo, ha aperto le porte del trionfo alla contrada bianco-viola. Non pervenute le altre contrade: hanno preso un solo anello sia la contrada di Sant’Andrea con Francesco Perugini, sia quella di San Martino con Guido Gentili. Addirittura zero anelli, alla terza carriera, per Santissima Trinità con Giacomo Perugini.
Claudio Rossi, soprannominato il Colonnello, è tra i giostratori più anziani: aveva già vinto la “provaccia” del giorno prima, ma soprattutto il palio straordinario del 2000, oltre alla Giostra dello scorso anno. L’esperienza sembra aver pagato, rispetto a validi avversari, ma in qualche caso ancora molto giovani. Erano sicuri di vincere i contradaioli di San Bartolomeo, al punto che, al termine della gara, erano già pronti a festeggiare con tanto di porchetta portata in pista su un camioncino. Cena, canti, suoni e bandiere hanno accompagnato i vincitori fino a tarda notte.
Prima della gara, come di consueto, sono stati assegnati il premio per il miglior corteggio e i migliori sbandieratori a San Lorenzo, e per i migliori tamburini a Santissima Trinità. Persino l’Aci, delegazione di Sarteano, ha omaggiato con una targa il presidente della Giostra Sergio Cappelletti, per l’impegno profuso.
“Un grande ringraziamento – osserva il sindaco Francesco Landi – va a Sergio, e a tutti i contradaioli, ai numerosi volontari che hanno lavorato per questa bella manifestazione, elemento di orgoglio del nostro Comune”. Per il sindaco – come ha ricordato con un pizzico di orgoglio, durante il tradizionale discorso prima della gara – è stata l’ultima Giostra del suo mandato, la nona. “Si tratta di una manifestazione – osserva il sindaco Landi - dal grande valore culturale e sociale enorme: unisce le generazioni, tiene coesa una comunità. Compito di un amministratore è di sostenerla, tutelarla. Come primo cittadino, ma soprattutto come sarteanese, sono soddisfatto per il livello di spettacolarità e per il valore che ha raggiunto”.
Per inciso, il sindaco Francesco Landi ha sfilato come di consueto nel corteo storico, ma per la prima volta stando su cavallo. E a voluto indossare gli abiti rinascimentali anche Yoshie Nishikawa, la celebre fotografa giapponese che in questi giorni espone al castello di Sarteano, con un incredibile afflusso di persone. E ancora, ha sfilato nel corteo l’ex sindaca di Gundelsheim, cittadina gemellata con Sarteano, Gabi Gottschall. Sugli spalti persino una famosa modella, Emanuela De Paula.
La Giostra di Sarteano, evidentemente, contagia e unisce personaggi importanti e seri professionisti, al di là delle loro origini. Si tratta di una gara appassionante, dalle origini antiche. Insieme ai pittoreschi costumi delle comparse faceva parte di altri giochi di forza e di abilità, come il Gioco della pugna (una specie di lotta a squadre), in occasione della festa di San Rocco, il 16 di agosto.
La celebrazione era gestita dalla Compagnia laicale dei Santi Rocco e Sebastiano. Uno studio dello scomparso storico Domenico Bandini ha accertato che di ciò esiste una documentazione attendibile a partire dal 1583; ma se in tale data la tradizione era già così saldamente consolidata, significa che l'origine della festa era molto più antica. Probabilmente la Giostra, per la sua più complessa organizzazione rispetto al Gioco della Pugna, veniva effettuata in modo saltuario e forse nelle grandi occasioni come la venuta del Papa Pio II a Sarteano (1458) o le visite in epoche successive da parte dei Granduchi di Toscana.
Ma la rappresentazione della Giostra assume carattere di continuità a partire dal 1712, quando si decise di eliminare il Gioco della pugna pericoloso e violento. Così si continuò fino al 1928. Nel 1933 la Giostra raggiunse un nuovo splendore, ristrutturata con la suddivisione nelle attuali cinque contrade.