Sabato nove novembre 2024, nella Sala Medicea di Palazzo Casali in Cortona, è stato presentato il bel libro di Nicola Caldarone “ Sillabe antiche sottratte al silenzio”, pubblicato nel giugno di quest’anno per le edizioni LuoghiInteriori di Città di Castello.
A questa presentazione avvenuta nel luogo simbolo della cultura cortonese che ospita le prestigiose istituzioni della Biblioteca cittadina e del Maec di cui Caldarone è, da alcuni anni, lo stimato presidente, sono intervenuti anche la critica letteraria Fernanda Caprilli, la poetessa Gabriella Paci e l'editore Antonio Vella.
Quest’ultima raccolta di poesie di Nicola Caldarone, molisano di nascita, ma illustre intellettuale cortonese fin dagli anni 1970, quando venne a vivere in Cortona come stimato professore del nostro Liceo Classico Luca Signorelli, si presenta con una veste editoriale molto raffinata in carta vergatina settecentesca, che ci regala non solo versi poetici dedicati all’ elevata riflessione dell’uomo sapiens e cristiano, ma anche il profumo dei libri dei secoli passati, oggi quasi scomparso a causa dell’attuale rivoluzione digitale, che sta promuovendo la morte del libro di carta con i suoi vortici di e-book e di e-learning, che, da qualche decennio, contribuisco a gettare le persone nel grande frullatore dell’innovazione tecnologica, dei big data,della cybercultura e della cosiddetta intelligenza artificiale.
In queste settantun pagine di parole poetiche, Nicola Caldarone ci regala non solo la bellezza universale della “misteriosa, eroica poesia”, ma anche quella di “sillabe antiche sottratte al silenzio”, che ci invitano a vedere la nostra Cortona come una nuova “ Scuola di Atene” , come luogo “ dove le Muse si danno convegno per mantenere l’armonia” e l’uomo e la donna tornano al centro dell’universo.
Un uomo, una donna, naturalmente, che sanno fermarsi in piazzale Garibaldi, la mitica Piazza Carbonaia del passato cortonese, per godersi “ un’armonia d’infinito (che) si affida a voli sparsi di rondini, a sera” o la grazia di una città, che è “ balcone (…) sopseso tra antiche memorie e l’orizzonte immenso, confuso nel perenne velo di nebbia” , che oggi intristisce il mondo, ma che Cortona illumina e ancora “domina, generando fantasie”.
Ivo Camerini
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