Riceviamo e pubblichiamo.
Contro la guerra, per la pace : questa è la posizione ufficiale del partito comunista.
Il Governo italiano deve ricordarsi che “L’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” come scritto nell’articolo 11 della nostra COSTITUZIONE. Ai lettori chiediamo di chiedersi alla fine l'unica domanda valida. Qual è la via per la pace?
La manipolazione della realtà è la legge primaria di ogni guerra. Come lo è la costruzione, da parte del potere, di un senso comune di massa favorevole alla guerra. Partendo da questa constatazione, gli iscritti alla sezione di Cortona del Partito Comunista, hanno deciso di intervenire nel dibattito locale in seguito alle due manifestazioni (in favore dell'Ucraina entrambe) fatte dalla sinistra e dalla destra cortonesi, entrambe totalmente prive di contenuti veri utili a comprendere quello che sta succedendo. Perché, tra tutte le forze politiche esistenti, solo il Partito Comunista fa una disamina delle cause che hanno portato l'estensione di una guerra che già esisteva? Perché quasi tutti i politici gettano benzina nel fuoco, anziché comprendere, per ragionarne e per risolvere le cause del conflitto? Sarebbe interessante parlarne anziché ricevere silenzi imbarazzati.
Delle premesse vanno fatte.
La militarizzazione dell’Europa orientale dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia è plateale. Chi organizza, oggi, in Italia il senso comune di massa, la “coscienza” della stragrande maggioranza della popolazione? La dirige un immenso sistema mass-mediatico completamente in mano al grande capitale che ha tutto l'interesse ad alzare la tensione per produrre sempre più armi per l'ingrassamento dell'industria bellica. Il capitalismo in crisi ha sempre avuto bisogno della guerra per uscire dall'impasse ed è anche per questo che lo consideriamo una minaccia al futuro dell'umanità.
La NATO è l’unica alleanza militare sovranazionale nel mondo. Pur rimanendo sola e priva di polo antagonista, la NATO non si scioglie. Anzi, rilancia sé stessa come potenza planetaria. Anche in questo caso possiamo chiederci il perché di questo “strano” comportamento della NATO? E possiamo risponderci che il perché va forse trovato nel fatto che, dopo la scomparsa dell’URSS, gli USA e l’intero fronte imperialista vedono il mondo come un nuovo e sterminato mercato da conquistare, con le “buone” (globalizzazione economica imperialista) o con le cattive, le guerre?
Dopo l’autoscioglimento dell’URSS, la NATO “promette” di fronte al mondo intero che mai e poi mai si sarebbe espansa nell’Est Europa. “Promessa” che dura appena 8 anni, poiché poi l'espansione minacciosa verso la Russia avviene fino ai suoi confini. C’è forse un polo militare euroasiatico di natura antimperialista in costruzione che spinge la NATO ad occupare militarmente tutta l’Europa dell’Est? No.
Era così necessario fare provocazioni tali portando la NATO ai confini stessi della Russia cercando di trasformare l’Ucraina in una sterminata base militare dotata di missili nucleari capaci in 4 minuti di colpire e distruggere Mosca?
Da ben 8 anni (2014) è in corso la guerra in quella regione del mondo (il Donbass) contro i popoli delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk. Non si tratta dunque di un conflitto recente, seppur solo recente è l'interesse di chi ora manifesta "per l'Ucraina" (come fa la sinistra) o ci tira su una passeggiatina (come fa la destra che controlla il Comune di Cortona).
I comunisti sostengono:
- ritiro dell’esercito russo dall’Ucraina e, contemporaneamente, dichiarazione di neutralità dell’Ucraina, che vuol dire che Kiev rinuncia a trasformarsi in una Base USA e NATO. Assieme a ciò riconoscimento della Crimea e delle Repubbliche Popolari del Donbass, in modo che anche per quei popoli finiscano le sofferenze e le violenze.
- La fine immediata dell’invio di armi e di soldi all’Ucraina da parte dell’Italia, che è un vero e proprio atto di guerra irresponsabile voluto dal governo Draghi che mette a rischio la stessa esistenza del popolo italiano.
- Via immediatamente tutte le armi nucleari americane dall’Italia che espongono il nostro Paese ad un rischio immenso. La pace non si costruisce inviando armi!
Se c’è una lezione che può servire a costruire la pace, anche per l’Italia, è questa: il nostro Paese riconquisti la propria autonomia e la propria sovranità, sottraendosi ai permanenti progetti bellici degli USA. Uscendo dalla NATO. Facendo uscire la NATO dall’Italia.
Partito Comunista – sezione di Cortona “Thomas Sankara”