L’Etruria

Redazione

Teverina : celebrato il Santo Patrono

Con una Santa Messa presieduta dal parroco della montagna cortonese don Giovanni Sabet

Teverina : celebrato il Santo Patrono

Domenica 27 agosto, nonostante i tempi di neo paganesimo imperante, i cristiani di Teverina  si sono riuniti nella loro chiesetta di San Bartolomeo ed hanno festeggiato il loro Santo Patrono con una Santa Messa, presieduta dal parroco della montagna cortonese, don Giovanni Sabet.

Don Giovanni così ha ricordato la figura di San Bartolomeo: “Bartolomeo (in greco antico: Βαρθολομαῖος) è stato uno dei dodici apostoli che seguirono Gesù.L'apostolo viene chiamato con questo nome nei sinottici, mentre nel vangelo secondo Giovanni è indicato con il nome di Natanaele ( che significa: "dono di Dio") . Era originario di Cana in Galilea. Non ci sono indicazioni sulla data di nascita. Il nome Bartolomeo  è un patronimico che significa "figlio di Talmai" . Viene festeggiato il 24 agosto e una volta questo giorno era festa piena qui a Teverina. Oggi lo festeggiamo la prima domenica dopo il 24 agosto. Tutto quello che sappiamo di certo sulla vita di Bartolomeo ci viene dai testi evangelici, soprattutto dal Vangelo di Giovanni, che racconta nei dettagli la sua chiamata. Bartolomeo è un pescatore di Cana, ma conosce bene Nazareth, che dista solo otto km, e non si fida di quei montanari: perciò si mostra scettico quando l’amico Filippo gli parla di Gesù, ma lui gli risponde semplicemente “vieni e vedi”. E in effetti Bartolomeo va, e appena Gesù lo vede gli dimostra una fiducia che non ha uguali: finalmente un israelita sincero, lo accoglie, ma lui riesce solo a rispondere domandando come fa Gesù a conoscerlo. È un uomo concreto, lui, attaccato alla tradizione, che medita quotidianamente la Bibbia come vuole la legge. Ma dopo tutta questa diffidenza, l’adesione di Bartolomeo a Gesù sarà totale: “Tu sei il re di Israele!”, esclama. Data la sua provenienza, si ipotizza che Bartolomeo possa essere stato presente alle nozze di Cana, teatro del primo miracolo di Gesù. Dopo la morte di Cristo Bartolomeo va a predicare la Parola in diverse regioni orientali, dalla Mesopotamia fino in India, operando miracoli e guarigioni prodigiose. Finché non giunge in Armenia. Qui, oltre a convertire le popolazioni di ben 12 città, riesce a evangelizzare anche il re Polimio e sua moglie, mandando su tutte le furie i sacerdoti delle divinità locali. Alla fine Astiage, il fratello del re, sobillato proprio dai sacerdoti, riesce a condannarlo a morte e viene scorticato vivo. Il martirio si compie ad Albanopoli intorno all’anno 68, poi nei secoli le sue reliquie, dopo mille peripezie, arriveranno a Roma per intervento dell’imperatore Ottone III per riposare nella basilica a lui dedicata sull’Isola Tiberina. La  scelta dei teverinesi di dedicargli la propria chiesa risale all’Ottocento e forse anche prima, ma non ci sono documenti certi. Sono davvero contento di essere qui con voi a ricordare ancora una volta il nostro Santo Patrono a cui oggi , con questa Santa Messa, rinnoviamo la nostra devozione, affidandoci alla sua protezione in questi tempi così difficili e pieni di neopaganesimo e di violenza”.

Nella foto di corredo, la chiesa di Teverina durante la Celebrazione Eucaristica in onore di San Bartolomeo.

( IC )