Quando la politica è passione e scelta valoriale di vita non si smette mai di praticarla e di portarla avanti come servizio alla comunità, piccola o grande non fa differenza, in cui si vive ed opera. Anche se si è pensionati e i capelli bianchi consiglierebbero affetti familiari, cura dei nipoti, letture da recuperare e piccole attività agricole nell’orto. E’ il caso di Enrico Mancini, noto cittadino cortonese, ex-esponente politico del socialismo cortonese e oggi sempre attivo personaggio di base del Partito democratico cortonese,di cui fu fondatore e di cui oggi è socio attraverso il Circolo di Terontola- Pietraia e Riccio.
Le chiacchierate politiche con lui risalgono ai dibattiti, ai dialoghi novecenteschi dell’incontro tra cattolici, socialisti e comunisti cortonesi che nel secolo scorso si impegnarono per il bene generale di Cortona e della Valdichiana senza tornaconto personale, senza interessi carrieristici, ma solo mossi dagli ideali di giustizia, di libertà, di solidarietà e di democrazia.
Dopo tanto tempo ho reincontrato Enrico Mancini al termine dell’ultima riunione politica del Circolo PD di Terontola svoltasi nei giorni scorsi e, nonostante l’ora tarda , assieme ad altri mi sono fermato a discutere con lui di politica, di Cortona e di futuro. E’ stata una bella chiacchierata che si è protratta fin dopo la mezzanotte nel piazzaletto del Centro Sociale,ai margini di Viale dei Combattenti. Una discussione dove Enrico, con la competenza e la passione politica che gli sono proprie da sempre, ha riproposto i temi della discussione franca e vivace avutasi poco prima all’interno del Circolo e soprattutto ha voluto ribadire che senza infrastrutture e servizio ferroviario non ci sarà futuro per Cortona e per la nostra Valdichiana.
Enrico Mancini, laurea in Filosofia, non è soltanto uno dei politici più colti e preparati ancora in giro nella nostra piccola patria , ma è anche un vero esperto delle nostre questioni ferriviare in quanto ha passato una vita a lavorare nelle FFSS tra Arezzo e Terontola, dove è stato per molti anni responsabile del servizio biglietteria. Conoscendo in maniera diretta ( in quanto sono stato un pendolare per tanti anni su Roma) quanto egli ha fatto negli anni 1990 per la nostra stazione quando si aveva un treno ogni ora verso le grandi città e alla mattina presto ben quattro treni veloci verso Roma, due verso Milano,cinque verso Firenze e ben quattro verso Perugia, senza farmi vedere ho registrato la sua appassionata e chiara argomentazione sul problema del servizio ferroviario nel nostro territorio. Trovandola estremamente utile e cogente per i giovani che oggi fanno politica a Cortona e in Valdichiana aretina, pubblico alcuni stralci di questa chiacchierata avuta con lui alla presenza di Alessio, Livio e altri di cui ora non ricordo i nomi.
“ Il futuro di Cortona e della Valdichiana passa ancora una volta per Terontola e la sua ferrovia”, attacca Enrico, che prosegue: "….oggi , Il treno più veloce da Cortona per Milano proviene dall’Umbria (IC 580 Tacito) e per tratte analoghe, ha i seguenti tempi di percorrenza: Perugia - Terontola 40’, Terontola - Arezzo 20’, raggiunge Milano C. alle ore 12.15 impiegando (5he 40’). Una freccia velocità commerciale da 200 a oltre 300 Km/h)può partire alla stessa ora ed arrivare a Milano C. alle ore 9.30 dimezzando i tempi di percorrenza ( 2h e 40’).
Analogamente, la relazione Perugia – Roma più veloce via Terontola (IC 581 Arno) ha tempi di percorrenza superiori a 2h e 30’, mentre un ETR qualsiasi, compresi i tempi accessori di inversione marcia a Terontola, ha tempi di percorrenza inferiori a 1 h 30 ‘.
Da questi pochi essenziali dati che vi ho richiamato a memoria, emerge in modo evidente ed indiscutibile che il nodo prioritario da affrontare per migliorare il servizio ferroviario a Cortona e nella Valdichiana è costituito dalla inadeguatezza della linea nel tratto umbro, almeno fino a Perugia (capoluogo regionale e bacino potenziale di 600.000 abitanti).
Del resto, la linea fino a Foligno è obsoleta ( 150 anni di età) e da rinnovare con raddoppio e correzioni di tracciato per portarla a prestazioni almeno analoghe a quelle della linea lenta Chiusi - Arezzo (180Km/h)
Il finanziamento di qualche milione di euro può trovare ragionevolmente spazio all’interno delle decine di miliardi di euro previsti nel settore ferroviario e da assegnare nel prossimo triennio che parte proprio nel 2018”.
“Il nostro territorio, costituito da tre provincie, con oltre un milione di abitanti, distribuiti in realtà urbane di piccole e medie dimensioni, servito da linee di competenza di tre regioni diverse – sottolinea Enrico- necessita di coordinamento ed integrazione. Va realizzato un polo del trasporto regionale nella Toscana meridionale (previsto dal PTRF regione Toscana) che permetta il trasferimento dei clienti in modo veloce (massimo 20/30’), sistematico (cadenzamento ) ed agevole (parcheggi adiacenti alle stazioni )dai luoghi di residenza e di lavoro fino alle stazioni di interconnessione con la rete nazionale”.
“Queste ultime, come sapete – ricorda Enrico - sono quella di Chiusi (capolinea delle reti regionali della Toscana e del Lazio), Terontola (Umbria) ed Arezzo (Area urbana e vallate aretine) che possono tutte in modo diversi svolgere un ruolo funzionale e sinergico. La linea per Roma da Terontola verso Chiusi, fino ad Orvieto, è in territorio umbro e percorsa dai treni regionali della Toscana e del Lazio, se qualche treno della regione umbra percorresse il tratto da Orte a Terontola integrerebbe il servizio e permetterebbe un cadenzamento efficace di alcune fasce orarie oggi carenti” .
“ Naturalmente – conclude Enrico - va tenuta presente una doverosa considerazione: la tanto discussa Stazione Media Etruria a Farneta, di cui tu come pendolare sei stato uno dei primi a lanciare l’idea oltre vent’anni fa, non si può fare, dato il non piccolo investimento da mettere in campo, senza gli interventi sopra descritti. Su questi argomenti, va costruita la consapevolezza dei cittadini residenti nel cortonese e la volontà politica di chi amministra il nostro Comune”.
I commenti e la discussione ai lettori e al mondo politico locale. Al giornalista di strada, che in quest’occasione si è fatto cronista di una interessante proposta che viene da quella bella politica di base fatta di discussioni valoriali e disinteressate, che oggi purtroppo latitano a tutti i livelli, il non facile compito di aver reso pubblica questa proposta politica di Enrico Mancini , risorsa preziosa ed indiscutibile della politica locale di centrosinistra, e il dovere di chiedere pubblica scusa all’amico per averlo registrato senza il suo consenso.
Ivo Camerini