La seconda giornata della Convention nazionale del Pd si svolge in una Cortona improvvisamente accarezzata dalle prime brezze autunnali, ma ancora fortemente calda e rassicurante nei suoi magici multicolori da giardino fuori del tempo.Tuttavia, il primo settembre 2018 dei quattrocento delegati di Area-Dem diviene improvvisamente il via, l’inizio della nuova, lunga traversata del deserto di una Sinistra che ancora crede e spera nel Pd come partito di governo. Il convegno nazionale del più grande partito di opposizione al governo giallo-verde del triumvirato Conte- Di Maio-Salvini infatti ha saputo riunire nell’antica Chiesa cortonese di Sant’Agostino delegati di un’ Italia popolare che chiede di dire la sua e di contrastare nuovi, tragici salti nel buio di una foresta amaramente e dolorosamente conosciuta nel Primo Novecento come quella degli egoismi nazionali e degli uomini soli al comando. E, quasi per miracolo, si trasforma in un vero e proprio pre-congresso da partito di una volta che cerca di rimettersi in sintonia con il popolo italiano. Soprattutto con il popolo italiano che il quattro marzo scorso ha chiuso definitivamente quella stagione politica costruita sull’effimero, famoso quaranta per cento delle Europee del 2014. Questa seconda giornata del Pd nazionale a Cortona è infatti soprattutto una vivace,intensa giornata “no-stop” di discussioni, di analisi e di riflessioni del cuore ad alta voce di gente semplice, di cittadini appassionati alla politica come servizio alla comunità che, nonostante qualche distinguo di irriducibili renziani venuti a portare il civile saluto di un leader oggi incomprensibilmente arroccato nei laticlavi senatoriali, chiede di capire e porre rimedio agli errori di un passato che non può più essere riproposto, nemmeno come modello. Proprio gli interventi degli sconosciuti delegati dell’Italia reale e popolare del darsi da fare e dello sbarcare il lunario hanno chiesto ai tanti big che si sono alternati all’ambone del Centro Congressi di Sant’Agostino di interrompere la trasformazione del partito in un brutto comitato elettorale nord-americano, di tornare ad essere comunità politica e di far ripartire il partito dell’incontro tra riformismo socialista e riformismo cattolico. Hanno chiesto ai big soprattutto di capire il sonoro, inaspettato ceffone del quattro dicembre 2016 e,dopo l’ulteriore sberla del quattro marzo 2018, di rialzarsi con proposte politiche popolari alternative a quelle dell’Europa dei cuori di pietra e della globalizzazione del business to business . I big sembrano capire e alla sera scendono volentieri tra la gente comune cortonese della Festa dell’Unità che, come avviene ormai da più di vent’anni, non è più una festa di partito , ma una grande festa popolare di fine estate per il popolo di Camucia e dintorni.
Tra gli interventi dei politici di livello nazionale giunti a Cortona, che sono recuperabili sia in Internet sia nei quotidiani locali e nazionali, si segnalano quelli di Guerini, di Sassoli, di Serracchiani,di Martina e le interessanti tavole rotonde con Carlo Rovelli, Christian Greco, Luigi Guerra,Anna Azzalin,Enrico Giovannini,Vincenzo Colla, Roberto Rossini , Roberto D'Alimonte e Anna Maria Furlan.
La segretaria generale della Cisl , Anna Maria Furlan, nel suo applauditissimo intervento sul ruolo e la funzione dei sindacati nell'attuale situazione italiana, ha chiesto ai politici e alla politica di ogni colore di "tutelare sempre e ovunque la dignità della persona, dei lavoratori e di non dimenticare mai che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro".
Molto applaudito l'appassionato intervento dell'attuale segretario nazionale Maurizio Martina che ha invitato i democratici italiani a riempire le proprie bisacce di valori umanistici per schierarsi coscientemente nel drammatico scontro tra "primo e secondo Novecento" che incombe sull'orizzonte d'Italia e d'Europa.
Ivo Camerini